Il coach della Virtus Alessandro Ramagli ha presentato in conferenza stampa la partita di domani contro Cremona.
Ecco le sue parole.

Cremona è una squadra molto particolare, ha giocatori di esperienza come Travis Diener e suo cugino Drake, che ho allenato a Teramo, e poi la fisicità di quattro americani. Johnson-Odom ha come specialità il coast to coast, è il miglior giocatore come produzione di punti in contropiede, Kelvin Martin, ala piccola di grande fisicità, Millbourne, mancino - e loro ne hanno parecchi di mancini - che gioca 4 e a volte anche 5, e Henry Sims, giocatore che conosciamo perchè l'abbiamo seguito in estate, con carriera NBA vera, poi Cina e ora è alla prima esperienza europea. Dalla panchina hanno giocatori di rottura come Ruzzier, Portannese, Ricci e Gazzotti. Sono particolari perchè hanno il campo aperto come territorio di caccia, vogliono produrre tanti punti in transizione e contropiede. Cambiano spesso assetto e giocano anche con 5 piccoli. Sono attinenti ai dettami filosofici del suo allenatore, che è di grande valore, come abbiamo visto quando ha fatto il triplete a Sassari, e poi è ancora l'allenatore della Nazionale. E' una squadra molto pericolosa, che ci è pari in classifica, in una zona con 11 squadre condensate in un fazzoletto.
Per noi è una partita molto importante, dobbiamo muovere la classifica dopo 4 stop consecutivi, e abbiamo avuto anche una modifica nel roster, ci sarà anche uno stimolo di inserire un giocatore che è arrivato da due giorni.
Sono state due settimane particolari, nella prima non avevamo tre giocatori in Nazionale, ma abbiamo fatto due settimane di buona qualità, anche se di work in progress, dato che abbiamo dovuto reinserire i nazionali e poi Filippo, da giovedì. Dobbiamo raggiungere i risultati, rimettere in moto la classifica è la cosa principale in questo momento.


C'era bisogno di resettare? Sono stati particolari, i primi 7-8 eravamo senza i giocatori nazionali, e poi c'è stato l'arrivo di Filippo, tutto questo è servito per rinfrescare certe situazioni e fare il lavoro che dovevamo fare. C'è stata anche un'amichevole: nonostante le assenze abbiamo lavorato con attenzione. C'è stato un piccolo problema con Pietro, un virus gastrointestinale che l'ha tenuto fuori giovedì e ieri. In questo puzzle che si sta ricomponendo secondo me abbiamo fatto il lavoro che dovevamo fare per arrivare preparati alla partita di domani.

E' diverso giocare contro una squadra che ha tre mancini titolari? Quando ero assistente di Crespi a Biella noi avevamo una struttura difensiva che si basava sul togliere la mano destra ai giocatori. E giocavamo contro Reggio Emilia che aveva 4 giocatori mancini, e quella fu una settimana terribile perchè le regole furono stravolte. Noi abbiamo mantenuto le nostre regole, non le abbiamo stravolte, ma a livello individuale devi essere attento a speculare sulle caratteristiche degli avversari. Altro esempio: Martin e Millbourne sono mancini ma attaccano a destra, mentre Johnson-Odom ha come preferita la sinistra ma usa anche la destra.

Come si cambia con Baldi Rossi. Dobbiamo ancora vederlo, aggiungiamo un giocatore che ha caratteristiche che ci servono. Un giocatore di squadra, che gioca da point, ha capacità di lettura del gioco e nei ribaltamenti di lato. Io l'ho allenato quand'era un ragazzino, con la Nazionale under 18, e le caratteristiche che aveva gli sono rimaste. E' un classico numero 4, uno swingman, che dà all'attacco non la profondità ma l'ampiezza, perchè riesce ad aprire il campo, ribaltare la palla, e dal post alto sa leggere il gioco con giocate di alto-basso per i lunghi e di ribaltamento per gli esterni. Era un ruolo nel quale avevamo bisogno di un innesto, però è chiaro che è arrivato da tre giorni e quindi non può essere calato al massimo nella realtà, anche se quel tipo di giocatori hanno meno bisogno di tempo per doversi adattare. Gli spazi che userà sono gli stessi che ha sempre usato in carriera. Giocatore molto duttile, che all'occorrenza sa anche mettersi a disposizione e giocare da cinque, anche se ha sempre fatto più fatica.

In cosa serve migliorare? In tutto, quando cambi struttura devi fare una serie di adattamenti. Noi dobbiamo giocare meglio a pallacanestro per un periodo di tempo più lungo. Noi giochiamo anche bene a pallacanestro, però dobbiamo riuscire a trovare qualità per periodi di tempo più lunghi, e questa si ottiene solo lavorando insieme, anche inserendo un nuovo giocatore, facendo in modo che la doppia dimensione diventi un must per la squadra, la profondità e coinvolgere giocatori spalle a canestro, e la larghezza del campo. Noi queste cose le abbiamo, dobbiamo averle per 40 minuti, l'identità di una squadra si riconosce nell'essere solida e costante per 40 minuti, e soprattutto nei momenti della partita in cui la partita viene decisa.

Il video, grazie a Sportpress.




FULTZ: LA FORTITUDO DEVE SALIRE A TUTTI I COSTI. DOBBIAMO CRESCERE MENTALMENTE. OGGI SIAMO INDIETRO
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91