Avellino - Flats Service Fortitudo Bologna, cronaca

Avellino - Flats Service Fortitudo Bologna 79-73
Fossa silente per lutto, Aradori scavigliatosi e resto della squadra che paga i giorni di allenamenti ridotti per influenze collettive: la trasferta di Avellino più che negativa è cupa, per una Fortitudo che ha poco da buttare sul campo e forse, avvilita in lungo e in largo, è sembrata subire la situazione più che dinamica il necessario per cercare di ribaltare il fato. Una storia chiusa che si riapre in modo clamoroso quando Gabriel decide di far canestro ad ogni tiro, dopo aver giocato buona parte della gara a ciccare qualsiasi tentativo: da soli però le partite non si vincono, fine.
Cronaca
Si parte con il solito quintetto basso Fortitudo che viene abiurato dopo 3’40” per due falli di Mian e obbligatoria riesumazione di Gabriel, e Kenny risponde prendendosi tiro più o meno ad ogni tocco, mettendola a volte sì e altre no, battibeccando con il pubblico irpino e commettendo due falli. Tutto sommato bene, chiudendo avanti 22-16 il primo quarto.
E’ chiaro che la squadra non sembra avere più punti di riferimento fissi, e tra falli (il terzo di Gabriel, con annesso tecnico a Caja) e confusioni varie arriva il 10-0 locale e il sorpasso. Lo stesso Kenny viene risparmiato da un possibile quarto – plateale reazione su Nikolic – ma in generale sono più le lamentele collettive verso i fischietti che non lo spettacolo. Il caos su chi possa giocare in post basso rende facile la vita al dirimpettaio Lewis che ispira il vantaggio avellinese, Bologna in attacco gioca più o meno a caso, 36-31 interno al 10’.
Approssimativa e confusa, la Effe torna al classico dar palla a Mian o Fantinelli e sperare in miracoli, mentre Gabriel sparacchia da lontano prima di farsi fischiare il quarto fallo (tecnico, flopping). Il clima diventa ancor più mesto con il silenzio della Fossa per lutto – la notizia della morte di un tifoso del gruppo 1932 – e con il quarto anche di Mian non è che Cusin possa diventare il faro dell’attacco. Avellino gestisce senza far miracoli, 59-46 al 30’.
Caja si mette a zona, ma dopo essere rientrata a -9 la Effe becca altre due triple e sarebbe notte fonda, se non che Gabriel stavolta inizia a far canestro siglando un 16-3 che riapre una roba che pareva già in cantina. Diventa un 1vs5 come non se ne vedevano da decenni, ma dopo averne messi 17 in pochi minuti la ciliegina sulla torta non c’è, e il sorpasso non si concretizza. Altre occasioni non ce ne sono, testa bassa e pedalare al netto dei demeriti.