Giampaolo Ricci è stato intervistato da Luca Sancini su Repubblica.
Un estratto delle sue parole.

Siamo un gruppo che sta insieme da due anni ed ha una voglia matta di misurarsi finalmente con l'atmosfera dei playoff. Personalmente sono più continuo, dopo mesi di alti e bassi. Sto bene e quindi, oltre a fare
canestro, che è sempre bello, ci sono le palle sporche, i rimbalzi. Ho fatto pure un assist a Belinelli».
Com'è giocarci insieme? Averlo a fianco fa fare un passo in più a tutta la squadra. E sono contento per come ha saputo integrarsi bene nel gruppo. In campo Marco sa sempre dove andare, sa leggere le partite, ed è
un piacere cercarsi nel gioco. Poi l'altra sera c'era da prendersi il canestro più importante della
partita: l'ha cercato e l'ha fatto.


Djordjevic ha citato il Covid e gli infortuni come elementi che hanno pesato sulla vostra stagione.
Sì. A volte sento dire che siamo una squadra lunga e se ne mancano due, beh, si rimedia sempre. Invece, per la meccanica di una squadra, la sua alchimia, le assenze pesano eccome. Quindi, a parte gli ultimi due infortuni di Weems e Tessitori, le altre assenze durante l'anno hanno contribuito. Non è una scusante, ma non essere mai stati in forma tutti insieme ha pesato.

In gara 1 avete indossato la maglietta di Tessitori nel riscaldamento. Amedeo è stato veramente sfigato, prima il Covid, poi l'infortunio al ginocchio. Quel giorno era a pezzi. Da capitano ho colto tra i compagni che valeva la pena di fare un gesto, e insieme agli altri abbiamo deciso per la maglietta.

Vogliamo vincere subito e chiudere la serie. Nell'economia dei playoff servirebbe parecchio, anche per ritagliarsi qualche giorno in più per ricaricarsi. Ma Treviso è una squadra colpita nell'orgoglio e in queste partite non c'è nulla di scontato. Però siamo 2­0 e ad un passo dal passare il turno. Mettiamola così: è stata una stagione dove spesso abbiamo disfatto quello che avevamo costruito. Adesso basta.

(Foto Virtus Pallacanestro)

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