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Cierrebi (ex) pieno, e tifosi entusiasti - con ovvia presenza dei gruppi organizzati Vecchio Stile e Forever Boys - per la presentazione della Virtus 2017/18 e della maglia da gioco ufficiale.
La serata è stata presentata dalla giornalista Sky Marina Presello.

Le parole di Alberto Bucci - Sono emozionato, i ragazzi sono pronti e partite e voi che siete pronti a partire con noi. Spero sia un anno meraviglioso, la Virtus dove va porta qualcosa e noi vogliamo portare qualcosa fuori dal campo e in campo. Abbiamo iniziato un progetto l'anno scorso, con l'aiuto di Segafredo Zanetti, spero di esserci quando toccheremo di nuovo una coppa europea, perchè la Virtus ne ha giocate tante. Ho detto a Zanetti "non so quanto vivrò, ma vorrei tornare in Europa", e lui ha risposto "ti manderò in Europa e ci sarai anche tu".
Quanto ti metti la maglia della Virtus è qualcosa di speciale. L'anno scorso alla presentazione saremo stati in 47. I giocatori erano pronti a tutto. Quest'anno oltre ai giocatori che sono rimasti abbiamo preso bravi giocatori e belle persone, anche gli americani, quelli che avevamo e quelli che sono arrivati. L'avvio sarà forte, ma senza paura. Possiamo vincere o perdere, ma quando perdiamo dobbiamo sapere che abbiamo la possibilità di crescere.
La fotografia della stagione? Ho allenato tanti anni, ma un gruppo così bello non l'avevo mai visto. E poi il pubblico, ogni partita aumentava un po'. Senso di aggregazione e appartenenza, Porelli avrebbe riconosciuto il suo pubblico. Cambiano i presidenti e i giocatori, ma questo ci sarà sempre.


Matteo Lepore, assessore allo Sport - Noi c'eravamo anche nei 50 dell'anno scorso. Per noi è molto importante che la Virtus abbia scelto il PalaDozza, che per noi è la casa del basket, e tanti di noi sono cresciuti vedendo la Virtus lì. Abbiamo iniziato a fare del lavori e ne faremo altri, e vogliamo fare il museo del basket. Vogliamo investire sullo sport.
Credo che sia importante nello sport impegnarsi contro il razzismo, e questo vale per Umeh - e anche per tutti voi.


Susanna Zaccaria, assessore alle Pari Opportunità - Sarò brevissima e dico solo Forza Virtus.

Egidio Bianchi, presidente di Legabasket - Sono contento di esserci, non posso che essere felicissimo che la Virtus sia tornata in serie A, perchè la Virtus è la serie A. Ha struttura societaria, storia, pubblico e palazzo che ci mancavano tanto, e che abbiamo accolto con grande entusiasmo.

Luca Baraldi - Ho imparato cos'è il basket e cosa significa Virtus. E' il piacere di vedere gioire tante persone per questo meraviglioso sport. Ringrazio i tifosi che ci hanno dato una risposta incredibile, e l'allenatore che ci ha portato fin qui, non l'avevo mai fatto pubblicamente. E tutti i protagonisti della promozione, chi è rimasto e chi è andato via.

Claudio Albertini - Lo sport è una metafora della vita e del lavoro. A me è capitato di cadere anche nel lavoro, ma bisogna ripartire. Io c'ero l'anno scorso in Sala Borsa, ma ero anche a Trieste, è stato un momento grandissimo. E' un ritorno nel posto dove deve stare la Virtus. E ringrazio i giocatori che ci hanno portato qui e non ci sono più, Bruttini, Spissu, Spizzichini e Michelori.

Daniele Fornaciari - E' una grande gioia. L'entusiasmo che ho trovato l'anno scorso e all'inizio di quest'anno mi riporta ai momenti più belli vissuti con la Virtus. Abbiamo iniziato una strada che può solo portarci ad avere grandi gioie.

Julio Trovato - L'idea parte dal progetto dell'anno scorso, di avere una squadra in cui tutti si possano identificare, con componente italiana importante e giocatori che sono soprattutto brave persone. Abbiamo deciso di tenere tutti i giocatori con contratto, perchè se lo sono meritato e sono ottimi giocatori. Poi abbiamo scelto di dare un'identità italiana alla squadra, cercando giocatori italiani di altissimo profilo. Bucci e Baraldi si sono incontrati con il presidente Zanetti, io speravo che potessimo avere il budget per prenderne almeno uno, invece Alberto è tornato col malloppo, e la risposta è stata "li prendiamo tutti e due". E infine abbiamo completato la squadra con Oliver e Marcus.
Manca ancora un tassello? Vediamo. Bisogna fare attenzione a mettere il tetto, ma ci stiamo lavorando.


Poi un video per raccontare la trionfale stagione scorsa e la promozione in serie A, e il video-saluto di Andrea Michelori, per l'ideale passaggio di consegne con Guido Rosselli.

Poi la presentazione della squadra, giocatore per giocatore, arrivando a tutto lo staff tecnico e coach Alessandro Ramagli: Quando la bicicletta è dura bisogna pedalare di più, quando ci sono salite dure bisogna alzarsi sui pedali e spingere, ma bisogna lavorare di squadra, se vuoi vincere le tappe e arrivare dove vogliamo.
Il campionato? Ci sono squadre che si portano dietro il vissuto dall'anno scorso, vincente, i campioni d'Italia e i finalisti, Milano e Avellino. Ma ci sono tante squadre pronte a sgomitare, e noi tra poco - spero - avremo i gomiti belli appuntiti.


Poi la presentazione di tutte le squadre del settore giovanile, guidato dal responsabile Federico Vecchi. Ovazione per Giordano Consolini, coach dell'under 16.

Infine, la presentazione della maglia da gioco 2017/18, introdotta dall'AD di Macron Gianluca Pavanello e da Julio Trovato.
Sulla sopramaglia c'è la skyline di Bologna, sulla maglia ci sono tutti i loghi storici della Virtus dagli anni '30 a oggi, e la scritta "Virtus pride". Il nuovo top sponsor Umberto Cesari è sul retro, al posto di Gruppo Sabatini che non è più presente sulle maglie.

Infine, altre parole dei protagonisti, raccolte da Radio Bologna Uno e TRC. Tra le altre cose, Bucci ha confermato che la società è sul mercato in cerca del numero 4.

Alberto Bucci - Ci vuole tempo e pazienza. Abbiamo iniziato da un mese e mezzo, ma abbiamo la pazienza di fare tutto.
Il gruppo confermato? Saranno utili, sono giocatori validi e possono dare un contributo importanti. Credo che ci siano tutti i presupposti per fare bene.
La cosa più bella è che avevamo perso tutti i giovani, e li abbiamo recuperati. E grazie ai giovani abbiamo avuto 3700 persone con la maglia nera. Io non l'avevo mai visto, e nemmeno Ettore Messina, che avevo invitato io. Neanche quando abbiamo vinto la Coppa dei Campioni.
Dobbiamo far bene, che non è vincere subito, ma costruire per andare avanti.
Il pubblico? Come una bella donna, l'abbiamo conquistato, non lo vogliamo perdere, dobbiamo continuare a corteggiarlo.
Abbiamo un inizio difficile, ma il gruppo si allena bene, non so se vinceremo o no, ma l'importante è non vedere una differenza enorme.
Un altro tassello: l'abbiamo deciso con l'allenatore e la proprietà, dovrà aprire il campo, un'ala.
Ma abbiamo tanti giocatori, bisognerà capire che gli spazi sono meno.
La maglia? Per me la bianca è più bella della nera, quest'anno.


Guido Rosselli - Stiamo bene, ci stiamo preparando lavorando. E' stata una preparazione "complicata", c'è stata la scavigliata di Ale, Pietro è arrivato mercoledì, dobbiamo inserire nuovi giochi e meccanismi difensivi, siamo al completo da una settimana, con sole due partite in cui si sono viste cose buone e altre meno. La strada è solo quella del lavoro, lavoro, lavoro.
I confermati? Noi partiamo avvantaggiati, perchè conosciamo gli schemi e la mentalità di Ramagli, ma gli altri sono giocatori di spessore.


Stefano Gentile - La preparazione è bella all'inizio, poi è pesante. Stiamo lavorando da tanto tempo per essere pronti, non vediamo l'ora di cominciare. Giocare insieme? Ci possiamo completare molto bene, ci capiamo dentro e fuori dal campo. Siamo cresciuti insieme guardando il nostro papà, questo ci accomuna.

Ale Gentile - Un campionato combattuto, competitivo, speriamo di approcciare nel migliore dei modi. Giocare insieme. Per me è una fortuna, ci conosciamo bene e possiamo completarci.

Klaudio Ndoja - Trento è una delle squadre più toste come energia, abbiamo visto l'anno scorso cosa hanno fatto Milano e in finale. Noi dobbiamo fare le nostre cose e migliorare rispetto all'ultimo torneo, dobbiamo pareggiare la loro intensità e la loro energia, e allora il nostro talento verrà fuori. Se ci facciamo travolgere dal loro entusiasmo diventa molto difficile.
Slaughter e Lafayette? Sono giocatori esperti, hanno vinto tanto, e hanno capito dove sono. Ci siamo aiutati a vicenda. Siamo gruppo da poco, è ora di fare quadrato e lavorare. Noi dobbiamo solo pensare al nostro e basta.


Pietro Aradori - I giocatori ci sono, la voglia e la chimica anche, dobbiamo solo trovare il modo di giocare bene di squadra. Trento è una squadra particolare, difficile da incontrare, dal 2 al 5 sono circa della stessa altezza. Giocare in casa loro sarà molto difficile, noi ci giocheremo le nostre chance.
Io? Porto le mie caratteristiche e la mia esperienza, il mio modo di far gruppo. Sono arrivato da una settimana, ci vorrà tempo ma credo ci sarà modo di fare una bella annata, siamo sulla buona strada. Ho impressioni positive, ho toccato con mano quello di cui mi avevano parlato. Giocare "sold out" tutte le partite sarà incredibile, giocheremo con una grandissima adrenalina in corpo.




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