Volendo trovare due parole per descrivere questa Virtus di inizio stagione, si potrebbe parlare di “durezza mentale”. Nel primo vero momento di difficoltà della stagione - contro una Venezia che, come prevedibile, ha fatto una partita solida e concentrata - i bianconeri non hanno mai mollato, e sono rimasti sempre aggrappati alla partita, nonostante abbiano subito a rimbalzo per la prima volta in stagione e siano stati sotto (a parte un paio di sorpassi sporadici) per 35’, prima di mettere la freccia e non voltarsi più con un grandissimo finale.
Questo è merito di tutta la squadra, che ha disputato una prova difensiva di alto livello, primo quarto a parte. E nell’ultimo quarto, con la mossa di Hunter da numero quattro, la difesa è salita ancora di colpi, e i canestri di Weems e Hunter hanno dato la vittoria. Si è vista davvero una grandissima intensità, come sottolineato anche da coach De Raffaele, che ha parlato di partita di livello playoff.

Ovviamente, poi, nessuna analisi può prescindere da Milos Teodosic, che ha esordito prendendosi subito la squadra sulle spalle: nel primo tempo segnando, nel secondo innescando i compagni: ne è uscita una prova totale da 22 punti e 7 assist, da leader vero. Ha fatto quello di cui c’era bisogno, quando ce n’era bisogno. Senza scomodare paragoni, si può dire che - dopo due mesi di stop - il suo impatto sul campionato italiano è stato pazzesco.

Ora la Virtus rimasta è una delle due squadre imbattute del campionato, assieme a Sassari. De Raffaele ieri ha usato una parola pesante, parlando della Virtus come di una squadra “da scudetto”. E questo contribuirà a far crescere aspettative e pressione, che Djordjevic dovrà essere bravo a disinnescare..
Dopo tre giornate, ovviamente è presto per trarre qualsiasi conclusione. La strada è lunghissima, ma i primi passi sono quelli giusti.

(foto Virtus Pallacanestro)

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