RAMAGLI: ACCETTO LE CRITICHE E NON ASCOLTO LE CATTIVERIE. LA SQUADRA DEVE VIVERE CON CONCENTRAZIONE E SERIETA' LA PARTITA SPARTIACQUE
Le parole di Alessandro Ramagli il giorno prima di gara3, che sarà domani sera alle 20.30 a Casale Monferrato.
È molto importante che noi riusciamo ad essere efficiente ai rimbalzi che devono andare nelle nostre mani e non nelle mani degli avversari. Non dobbiamo smettere di giocare e muovere la palla qualunque sia la situazione davanti a noi. Abbiamo dei canali di gioco che sono efficienti in ogni modo, con 16 secondi e con 10 secondi. Fondamentale è l'equilibrio e il crearci alcune situazioni di vantaggio: ci sono stati lunghi momenti di sterilità e lunghi momenti di fluidità. Giocare insieme sarà importante. La squadra è abituata a varie situazioni: è chiaro che nei playoff ci sono implicazioni emotive nelle quali puoi anche fermare la palla perché pensi di trovare un'opzione più semplice. La sqUdra deve avere la capacità di mettere in campo durezza e mentalità, con sforzi significativa ma soprattutto con costanza. Questo non lo abbiamo fatto ne in gara 1 ne in gara2.
Le critiche quando sono equilibrate si ascoltano sempre. Si vive di commenti, sapendo che ci sono momenti di critiche e momenti di successo: quando le critiche sono costruttive si ascoltano con equilibrio. Poi non ci si fa condizionare da insulti: alla fine si fa sempre tredici al totocalcio; in gara 1 ho fatto scelte che mi hanno dato ragione, in gara 2 ho fatto delle scelte che invece ci hanno fatto perdere.
Conta avere giocatori di esperienza ora? Conta molto, con l'esperienza prima puoi fare un esame e poi imparare la lezione. I giocatori di esperienza sono una parte importante di questa squadra, ma non lo sono oggi, lo sono sempre stati altrimenti non saremmo qui dove siamo arrivati. Nella serie siamo 1-1 non 1-4, c'è tutto da giocare e tutto da conquistarsi. È ovvio che chi ha già calpestato certi campi è di aiuto agli altri. Non è un caso che in gara 1 le situazioni più difficili siano passate dai due giocatori più esperti e in gara 2 uno dei due più esperti era fuori per 5 falli.
Utilizzo di Gentile? Un giocatore che arriva venerdì e deve giocare due partite di playoff, un po' di ruggine deve togliersela, un po' di conoscenza con i compagni deve averla. Nel corso di gara 1 l'abbiamo gestito correttamente, in gara 2 non nascondo che l'avrei fatto giocare di più. Al primo giro lui non è stato efficiente ma nella seconda parte è stato in campo con serietà. Ma ripeto, il lunedì si fa sempre tredici. Non abbiamo la controprova che con Gentile avremmo vinto: io sono onesto nel dire che cambierei qualcosa che ho fatto. A due giorni dal suo arrivo può essere una bomba positiva o il contrario: questo fa parte del gioco. Domani sera lui sarà con noi da 7 giorni e non da un giorno e mezzo.
Senti pressione? Sicuramente la pressione è maggiore, perché dobbiamo proiettarci sulla partita che è uno spartiacque. Io ascolto volentieri le opinioni e accetto le critiche, non ascolto le cattiverie e in questi momenti si ha la memoria molto corta. Io non devo rivendicare niente, chi ha occhi per vedere lo deve fare con equilibrio e obiettività. Quello che viene detto e spifferato verso di me è una cosa che riguarda me e non deve toccare la squadra. La squadra deve vivere con concentrazione serenità un momento della stagione che tutti noi ci siamo costruiti con le nostre mani, la tavola l'abbiamo apparecchiata noi da soli. Ci piacerebbe mangiare questo pasto fino alla fine in santa pace.
La società cosa ti ha detto? Ho avuto modo di parlare con Bucci, come successo 10-15 volte in questa stagione e ci siamo detti le nostre opinioni sulla partita, sulla serie. Quando stamattina ho letto un po' di cose sono rimasto stupito anche io. Il contatto tra me e la società c'è, con Trovato, con Vecchi che è il nostro primo tifoso e con Bucci. Questo è quello che è stato, il resto non mi riguarda.
La squadra ha subito il cambio di obiettivi a stagione in corso? Non dico che noi abbiamo subito il cambio di prospettiva ma ad un cambio del genere bisogna fare l'abitudine e salire un altro gradino. L'apprendimento è fatto a gradini: noi siamo stati pensati e sintonizzati su un certo tipo di obiettivo. Poi siccome siamo stati efficienti e vincenti era giusto pensare di alzare l'asticella. Gentile è arrivato proprio per questo, Bruttini no perché lui è arrivato per i 5 mesi di stop di Ndoja e i 2 di Lawson di cui qualcuno a volte si dimentica.
(foto Pierfrancesco Accardo)
Il video, grazie a Sportpress