MASSIMO ZANETTI: MERCATO? DICO SI' A UN TOP PLAYER, ALTRIMENTI MEGLIO FAR CRESCERE UN GIOVANE. SU GENTILE, NON LO VEDO ALTROVE SE NON IN VIRTUS
Alla vigilia di Milano-Virtus il patron bianconero Massimo Zanetti è stato intervistato da Vincenzo Di Schiavi sulla Gazzetta dello Sport.
Ecco un estratto delle sue parole.
Sull'aspettarsi un avvio così promettente. Sinceramente no, siamo al di sopra delle aspettative. Sapevamo di aver costruito una squadra competitiva, ma con molte novità. In genere serve tempo per diventare perfor-manti e invece abbiamo dimostrato di poter competere con tutti. La nostra aspirazione è quella di entrate nelle Final Eight di Coppa Italia, centrare i playoff e viverli da protagonisti. I tifosi già sognano, ma il nostro piano è quello di costruire nel tempo una Virtus sempre più forte con inserimenti mirati e riportarla, nell'arco di un triennio, dove è sempre stata. Ad Alberto Bucci, persona squisita a cui sono affezionato e pilastro di questo nuovo corso, ho anche promesso di riportare il club in Europa.
Quale delle due, FIBA o Euroleague? La nostra è un'azienda su scala mondiale e quindi siamo interessati ad avere uno spessore internazionale. È un passaggio ineludibile. Al contempo ribadisco che intendiamo seguire i dettami della Federazione e siamo allineati al presidente Petrucci. Il primo step quindi è la Champions League, poi l'obiettivo successivo dovrebbe essere l'Eurolega, sperando che la diatriba in atto trovi soluzione.
Si prevede un impegno ulteriore oltre l'attuale 40% delle quote? Direi di no. Sono per un azionariato che coinvolga anche esponenti bolognesi. Serve gente del posto, ho l'incrollabile convinzione che il club debba essere prima di tutto della città, non come succede nel calcio. Sono stato presidente del Treviso a più riprese e del Bologna e tifo Milan da sempre. Nel calcio girano cifre esorbitanti, a Milano sono arrivati a contestare Moratti e Berlusconi e ora si ritrovano i cinesi. Siamo fuori dalla grazia di Dio.
La Virtus è anche un affare di immagine? Lo è. Ci sta dando grandi soddisfazioni a livello di sponsorizzazione, merchandising e immagine. Sul piano pubblicitario la pallacanestro, al pari del ciclismo, rende più del calcio dove peraltro siamo presenti in diverse realtà a cominciare dalla Juventus. Tra gli appassionati, il nostro club ha lo stesso impatto di popolarità della Juve. Il trittico Segafredo, Bologna, Basketcity si sta rivelando vincente. Tra l'altro la pallacanestro è ancora un ambiente sano, passionale e offre un prodotto altamente spettacolare.
La sconfitta contro Venezia. Peccato. Questione di dettagli. Se i tiri liberi di Alessandro Gentile fossero entrati staremmo a raccontarci un'altra storia, ma siamo comunque convinti di essere sulla strada giusta.
Sul futuro di Alessandro Gentile. Bologna, il nostro ambiente, la vicinanza della sua famiglia e la presenza del fratello Stefano lo stanno aiutando a ritrovarsi. Può diventare il nostro valore aggiunto ed è chiaro che faremo di tutto e di più per tenere lui e suo fratello a Bologna. Se non dovesse arrivare l'Nba, in Europa non vedo Alessandro in nessun altro club se non nel nostro.
Sul lavoro di coach Ramagli? Sta lavorando molto bene. Abbiamo allestito una campagna acquisti importante, ma tanti sono anche quelli saliti dalla Serie A-2. Mi pare si stiano gettando le basi del percorso che abbiamo in testa.
Il mercato? Dopo le sfide con Milano e Brescia valuteremo. Dico sì a un top player, altrimenti meglio far crescere un giovane.
La sfida di domani. Noi non abbiamo nulla da perdere, loro invece sono obbligati a vincere. Certo, battere Milano farebbe impazzire i nostri tifosi.
Il derby con la Fortitudo manca? Sì. Speriamo venga promossa, noi vogliamo il derby in A.
Meglio vincere il Giro d'Italia o lo scudetto? Il Giro. Perché è un'impresa unica nella vita. La Virtus ha vinto 15 scudetti, nessun ciclista ha vinto 15 Giri. Mettiamola così: un anno il Giro e quello dopo lo scudetto sarebbe l'ideale...