Il Presidente della Lega Basket Femminile Massimo Protani, dopo giorni di lavoro e attente analisi insieme al Consiglio Direttivo LBF, si è espresso sull'importante argomento dei contratti delle Società con le atlete, gli allenatori e lo staff dirigenziale e sanitario, optando per una linea unitaria all'insegna del buon senso e della correttezza.

"Abbiamo aspettato, com’era giusto fare, l’evolversi dell’emergenza Covid-19, così il 16 febbraio è stato l’ultimo week end regolare, in cui la giornata di campionato si è disputata completamente, sia pure con uno stato d’animo già parecchio “appesantito” dalle notizie preoccupanti che ci arrivavano da più parti.

Dopo si sono giocate una partita il 21 febbraio, un’altra il 23, due il 3 marzo e, l’ultima, il 6 marzo scorso, queste ultime tre a porte chiuse.

Poi il DPCM dell’8 marzo prima e quindi del 9 marzo che, al punto 3, comunicava che “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati”.

Da subito, prima ancora del DPCM, gli stretti contatti con il Presidente FIP Petrucci e con tutte le componenti del movimento, si sono intensificate, con la consapevolezza che difficilmente ci sarebbe stata un’inversione di tendenza in senso positivo della situazione.

Non è un caso che la nostra è stata la prima Lega, nella pallacanestro, che ha avanzato ufficialmente al Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Giovanni Petrucci, la richiesta di sospensione definitiva con annullamento della Stagione Sportiva 2019/2020 dei campionati di Serie A1 e Serie A2.

La scelta è stata fatta a tutela dell'intero movimento, delle Società, dei Presidenti, delle giocatrici, dei tecnici e di tutti gli addetti ai lavori.

Non ci siamo però limitati a comunicare l’atto di responsabilità nel fermarsi, ma abbiamo cercato di guardare anche al giorno in cui dovremo (e non vediamo l’ora) ricominciare a camminare, e dovremo impararlo di nuovo, perché non sarà facile.

Così l’idea di ricominciare con la Coppa Italia, quando si potrà e con le modalità che sarà possibile attuare.

Siamo consapevoli, e questo è stato il tema che abbiamo affrontato nel Consiglio Direttivo del 27 marzo scorso, svoltosi in modalità “conference call”, che ripartire sarà complicato, per tutti, per il sistema Paese, per lo sport professionistico e ancora di più per il nostro movimento.

Abbiamo voluto valutare ogni aspetto prima di assumere decisioni in Consiglio Direttivo, anche quello che LBF, come molte società, sta vivendo, con i contratti di sponsorizzazione che sono andati a decadere nel momento in cui la stagione è finita per il Covid-19.

Il destino non avverte e nemmeno si annuncia con una telefonata e suonando alla porta di casa, semplicemente accade, talvolta, come in questo caso, con una violenza inaudita, che ci spiazza.

Proprio in questi momenti, tuttavia, se dovesse restare in piedi una sola forma di ragionevolezza, quella dobbiamo trovarla noi.

In alcuni frangenti non crediamo nelle imposizioni, piuttosto nel buon senso delle persone e nelle scelte lasciate alla discrezionalità che ha un "padre di famiglia".

Con i Presidenti, Virginio Bernardi dell’Associazione Procuratori, e Alessandro Marzoli della GIBA, abbiamo portato avanti un proficuo dialogo, anche su articoli come il 1463 e il 1467 del Codice Civile, che trattano della decadenza o della riduzione degli accordi presi, ma teniamo a precisare che è nostro desiderio, e di tutti, far prevalere il buon senso, la correttezza e la visione in prospettiva che deve avere il basket.

Così, calendario alla mano e considerato che di fatto le atlete, i tecnici e gli staff di ciascuna delle società di Serie A1 e A2 hanno completato i due terzi della stagione, il Consiglio Direttivo LBF ha deciso di trovare una linea unitaria per la corresponsione da parte delle società: per la Serie A1, negli accordi di rescissione con le atlete, gli allenatori e lo staff dirigenziale e sanitario una percentuale del 75% dell’intero contratto; per la Serie A2 una percentuale del 70% dell’intero contratto; per le procure si intendono le stesse percentuali.

Resta la mia personale premessa, che non è possibile scrivere su un verbale di Consiglio Direttivo ma cui tengo per un sentimento che mai come ora deve guidare le nostre scelte, anche quando costano fatica, che affido alla coscienza di ognuno di noi, me compreso, il saper valutare con attenzione e con delicatezza i casi limite di giocatrici i cui contratti non sono equiparati alla prima fascia, ma che come impegno hanno consentito a mettere insieme il dna di una “squadra”.

Seguiamo con attenzione, in questo tempo sospeso, le attività giocoforza alternative che molte nostre giocatrici svolgono sui social, spesso autentiche azioni di elevato spessore sociale, e nel complimentarmi con i Presidenti per aver saputo trasmettere e rafforzare tali valori, desideriamo farlo con ognuna di loro.
Per questo, e per il cuore che deve guidare le nostre scelte in momenti di simile difficoltà, siamo sicuri che ognuno saprà decidere nel rispetto non solo dei codici, ma dei valori che, vogliamo credere, siano parte integrante di questo movimento."

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