Oggi Nazzareno Italiano ha parlato in conferenza stampa.

Come state psicologicamente? “Sono arrivate due sconfitte, ma giocate molto bene. A livello mentale dobbiamo cercare di migliorare e andare avanti. E’ arrivato il momento di far vedere per cosa stiamo lavorando.”

Quale è il problema? “Non c’è un problema, abbiamo guardato il video della Virtus notando gli errori finali, abbiamo guardato il video di Verona e l’errore sul tiro di Brkic. Ecco, dobbiamo diminuire queste cose perché gli avversari ce la fanno pagare.”

La vostra difesa viene punita dagli arbitri, specie in trasferta? “Non penso, l’anno scorso altrimenti sarebbe stato un disastro. “

Siete corti? “Non penso che siamo in riserva. Certo, siamo senza un americano, Nikolic ha un problema al gomito: non penso comunque che siamo corti, anche perché è dall’inizio dell’anno, e anche l’anno scorso, spesso siamo stati meno di dieci.

Motivo dell’emergenza continua? Sfortuna? “Magari è sfortuna, ma noi ci alleniamo intensamente dal martedì al sabato, altre squadre magari sanno di essere sette senior e tanti altri juniores mentre noi abbiamo dieci giocatori che si sbattono, in allenamento come in partita, e forse è anche questo il motivo”

Sentite la fatica di dover fare meglio dello scorso anno? Noti differenze? “Io non sento il peso, anzi con un anno di esperienza in più cerco di far valere la cosa in campo. Per la squadra non deve esserci peso, anche l’anno scorso abbiamo iniziato così così per poi crescere nei playoff. Guardare di partita in partita è il nostro punto di forza, cercando di andare un passo alla volta: sappiamo che l’anno scorso partendo male siamo arrivati in finale, magari capitasse uguale”

L’anno scorso la svolta ci fu anche con l’arrivo di Amoroso. “Non so cosa potrà arrivare, chiaro che se arrivasse Lebron sarei felice… Intanto vediamo il nuovo innesto chi sarà e parliamone dopo un po’, di certo sarà comunque un’arma in più, dato che più siamo meglio siamo e spendiamo energeticamente molto. Un giocatore può arrivare e inserirsi bene fin da subito in campo e fuori, ma non è scontato, per cui aspettiamo”

State giocando con tre lunghi grossi, è una cosa nuova? “Io da 3 mi trovo bene, era capitato anche prima dell’arrivo di Nikolic. Lui a Verona non stava bene e l’ho rifatto: di solito sono un 4, ma mi attira il fatto di poter lavorare, in palestra, per qualcosa di nuovo. Io ho sempre giocato da 4, in emergenza posso anche fare altro”

Hai ancora margini di crescita, fisici, atletici e tecnici? “Non esiste un apice di miglioramento, si lavora per crescere tutti i giorni. Io mi sento migliorato, piano piano, e penso di poter crescere ancora molto”

Come è stato il derby? “Una grande emozione. Io sono entrato prima dei tifosi, e già avevo la pelle d’oca. Ancora adesso a ripensarci…”

Sull’ultimo tiro cosa è successo, hai avuto paura di un errore grave? “Ho capito subito di aver avuto in mano la palla per vincere il derby, e ci avessi pensato tre settimane fa avrei preso a sberle chi me lo avesse detto. Ma quando sei lì cerchi di giocare di istinto. Un fallo? A riguardarlo magari, ma fossi stato arbitro nemmeno io lo avrei fischiato”

E’ vero che il derby lascia scorie e certezze? “Ci ha fatto capire che, giocando come contro la Virtus, ce la possiamo giocare con tutti. Dobbiamo lavorare per giocare come fatto contro di loro, escludendo gli ultimi errori. Scorie e rimpianti? Non so, se loro sono primi vuole dire che ora sono più bravi, ma quel che conta è arrivare pronti al momento giusto. Comunque non guardo, adesso, alla classifica, e non sento il fatto che loro siano primi: la rivalità con loro è nella partita, altrimenti in campionato è con altri”

Due anni fa ti sei presentato qua timoroso. Ti aspettavi quello che poi ti è successo? “No, anche se sono sempre stato dell’idea che il lavoro paghi. Aver giocato il derby, essere cambiato come persona, sono cose di cui mi sono reso conto.”

Con Raucci hai sempre avuto un gran rapporto. Come vedi anche la sua capacità di crescita, dato che ora sta facendo un po’ fatica? “Lui è molto silenzioso, non è uno che si confida spesso. Lo vedo tutte le mattine che arriva in palestra per lavorare, è un ragazzo umile e di squadra, ma non sono nessuno per dargli consigli. E’ il lavoro che permette di portare avanti i propri sogni”

(Photo Fabio Pozzati)

Il video della conferenza stampa, realizzato da Laura Tommasini di Sportpress

CRAC FORTITUDO, GILBERTO SACRATI RINVIATO A GIUDIZIO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE