Che sarebbe stata una rassegna europea dal colore rosa, in fondo, lo si era intuito dal giorno della presentazione della partenza delle comitive dell’Università di Bologna.A salutare le delegazioni accademiche, in partenza per Miskolc, c’erano la prorettrice vicaria, Simona Tondelli, l’assessora allo sport del Comune, Roberta Li Calzi e la vice presidente del Cus Bologna, Valeria Taraborrelli. Con loro il delegato per la comunicazione istituzionale Federico Condello, ma il rapporto di forza, donne-uomini, era comunque 3-1.E il rapporto di forza, in Ungheria, s’è ulteriormente dilatato: cinque medaglie complessive, 4-1 per le ragazze. Di più: quattro ori per le fanciulle, un bronzo per gli uomini.A livello individuale una straordinaria conferma e una new entry. La conferma è quella di Betty Vuk. La criminologa - questo il suo percorso di studi - del Dojo Equipe rivince l’Europeo Eusa di judo. Dopo il trionfo all’esordio, un anno fa, a Zagabria, si ripete a Miskolc, dimostrando un talento straordinario.La novità è rappresentata da Giuditta Carlini. Che sapesse il fatto suo, nel taekwondo, lo si era capito fin dalla rassegna tricolore di Campobasso. Ai Cnu due medaglie d’oro per Giuditta: che a Miskolc è salita, insieme con l’Università di Bologna, sul tetto d’Europa con un primo posto pesantissimo.Brave, bravissime, le ragazze delle arti marziali: due donne e due medaglie d’oro. Ma il cammino è stato esaltante anche negli sport di squadra. Anche in questo caso, poi, una conferma e una novità. E che conferma: ormai non ci sono più aggettivi per descrivere il volley. Quattro titoli europei, quattro titoli consecutivi: nessuno come l’Alma Mater Studiorum nella pallavolo. Le protagoniste? Sono Maria Elena Aluigi, Giulia Galletti, Chiara Mason, Sara Fontemaggi, Matilde Giardi, Greta Monaco, Alessia Mazzon, Dalila Modestino, Sofia Migliorini, Beatrice Bacchilega, Blerona Tasholli, Stefania Bernabè, Sofia Taiani e Andrea Sophie Blasi. Il capo allenatore era Leonardo Palladino, la vice Ilaria Gaiani. La team manager Serena Vece, il fisioterapista Alessandro Vitti e l’arbitro Luca Frazzoni.C’era grande attesa per il basket rosa, dopo il bronzo, altrettanto storico, della passata stagione. Capitan Elisabetta Tassinari, poi inserita nel quintetto ideale dei giochi, aveva alzato l’asticella. “Faremo meglio”, le parole della leader biancorossa. Detto e fatto: dal terzo al primo posto con Bologna sul tetto d’Europa. Curiosamente nella stagione in cui è sparito il basket (femminile) di vertice a Bologna. La squadra? Eccola: da Maria Sole Vettore, Marina Rosignoli, Silvia Bernabè, Alessandra Orsili, Sereba Soglia, Beatrice Baldi, Angelica Tibè, Amina Zarfaoui, Flavia Parrinello, Sofia Roccato, Elisabetta Tassinari e d Elena Melloni. Il capo allenatore era Jordan Losi, il vice Giacomo Bavieri. Il team manager Matteo Galli, l’accompagnatore Gabriele Fin e l’arbitro Matteo Roiaz.Detto che il bronzo maschile è firmato da Ayoub Sadid, impossibile dimenticare il tecnico, Silvia Lombardi. Nel judo, invece, il tecnico era Fabio Fabbroni e l’altro atleta in gara Daniele Gasparri.Resta senza oro e senza medaglie il basket maschile - quattro titoli europei per i ragazzi, il primo a Miskolc nel 2017, con l’azzurro Pippo Ricci in squadra -, ma è doveroso ricordare tutti i ragazzi che si sono battuti con grande orgoglio e senso di appartenenza in Ungheria: Gianmarco Arletti, Francesco Buscaroli, Alberto Conti, Matteo Dias, Giordano Durante, Dmytro Klychnyk, Lucio Martini, Giulio Martini, Stefan Nikolic, Gherardo Sabatini, Manuele Solaroli, Marco Timperi. L’head coach era Matteo Lolli, il vice Giorgio Broglia. Il team manager Agostino Briatico, il fisioterapista Alessandro Vitti, l’accompagnatore Gioacchino Chiappelli e l’arbitro Alessandro Tirozzi.

Ufficio stampa Cus Bologna asd

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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