VERBA MANENT

Boniciolli - Intanto complimenti a Brescia che con pazienza, investimenti, fiducia, ha costruito una squadra che ha meritato di vincere un campionato durissimo. Altre lo hanno fatto, non noi, ma loro ci sono riusciti dopo aver perso una finale e una semifinale. E io ci metterei la firma di seguire il loro triennio, sono stati un grande esempio di programmazione e pazienza. Sono stati più bravi di noi, complimenti a coach Diana. Poi mi scuso con i miei tifosi, pensavo di andare in A1, non ci sono riuscito e spero di avere un’altra occasione, con l’anno prossimo che non ci vedrà come neopromossi ma favoriti. Ora parleremo con la società, servono innesti non solo tecnici in un gruppo di straordinari valori morali. Ringrazio chi mi ha fatto lavorare come mai prima, in totale autonomia, ringrazio tutti i miei collaboratori, e dico loro che tra due settimane ripartiremo per fare meglio. E ringrazio il pubblico, non ci sono aggettivi ma solo un grazie. Se va come io credo, tra due settimane saremo di nuovo in palestra per presentarci al prossimo campionato migliorati. E vorrei avere, l’anno venturo, anche solo un po’ di fortuna in più: non parlo solo di Flowers nei playoff, ma tutto quello che durante la regular season ci ha fatto partire da settimi e con tutti i fattori campo negativi. Oggi l’hanno vinta Bushati e Moss, quelli che avrei voluto togliere a Brescia: grande cinismo, ma il loro passato è la loro carta di identità. La busta? Avevo scritto che saremmo arrivati alla A1, ci sono andato vicino, sono mancati 40’. Walter Fuochi mi ha detto una cosa che condivido, ovvero che questa è stata una stagione di grande umiltà e presunzione: ho sempre pensato, con il mio lavoro, di poter essere un valore aggiunto rispetto ai grandi sforzi della società e dei giocatori. Rimarrà il rimpianto di non sapere come sarebbe andata con Flowers, ma non posso sovvertire il destino. Rammarico, ma anche una stanchezza addosso mostruosa: poi uscirà fuori l’orgoglio di una stagione favolosa, che ha riavvicinato il pubblico alla società, se aprissimo oggi la campagna abbonamenti faremmo meglio di quanto fatto. Ma ci è mancato il realizzatore, e oggi si è visto. Lo sviluppo tecnico della squadra si è visto, poi tra un anno ne riparleremo, fossimo promossi l’anno prossimo sarebbe comunque un grande risultato e solo lì si trarrebbero i risultati. Spero di continuare il ciclo, con giovani ambiziosi e qualche innesto, in quei ruoli dove oggi è stata fatta la differenza: senza nulla togliere a Sorrentino e Candi, ci sono state carenze previste, e avere ambizioni maggiori di queste portano a cercare un giocatore con cui stiamo già parlando e che stiamo già cercando di chiudere. Grazie a tutti.

Diana - Mi sento come Lippi nel 2006, 32 squadre, 20 gare di playoff. Volevamo questa vittoria, complimenti a tutti i ragazzi. Abbiamo aggredito nel primo tempo su tutto il campo, devo ringraziare tutto il pubblico.

Lamma - Prima della partita mi sono arrivati tanti messaggi che mi dicevano che abbiamo fatto una cosa grandiosa. Brucia, siamo arrivati a poco da fare leggenda. Noi abbiamo qualcosa dentro, ora sono stanco e vorrei tornare dietro la scrivania. Lacrime? Già fatto l’anno scorso, ma brucia. Ci vorrà un po’, poi ricominceremo a programmare dopo aver fatto i complimenti a loro. La partita? Due minuti fantastici loro all’inizio, poi non siamo riusciti a riaprirla. Non era facile, per loro, ma hanno giocatori esperti e avevano una discreta faccia. Ma questo non toglie niente a noi, perché arrivare qua, con questa gente, senza un americano, con ragazzi che dalla B2 sono arrivati ad un passo dalla A1: complimenti a tutti, staff e dirigenza. Gran lavoro, ci è mancata l’ultima partita.

Campogrande - Contento per la stagione, rammarico per la sconfitta: eravamo tutti stracarichi, ma nel basket va così. Io sono felice perché mi sono ritagliato un piccolo spazio, ho dato il massimo per conquistare la fiducia del coach, ma l’importante era vincere. Abbiamo comunque dimostrato di essere un gran gruppo, è stato il mio primo anno importante e non mi sarei mai aspettato questo tipo di accoglienza. Pensavo a nonnismo, invece siamo tutti amici, e questo ci ha permesso di arrivare fino a qui. Io? Mi sono innamorato della maglia, questo tifo fa venire i brividi, spero di continuare qua per dare il massimo per questa gente. Ci sono buone possibilità

Raucci - Ci abbiamo creduto fino alla fine, complimenti a loro, noi lavoreremo subito per fare di meglio e diventare più bravi. C’è rammarico, abbiamo lavorato sodo da luglio ininterrottamente, i risultati si stavano vedendo e per questo eravamo carichi.

Quaglia - Stagione indimenticabile, superando un sacco di difficoltà, sempre uniti, senza mollare mai. Solo noi potevamo scommettere di arrivare fin qua, dopo tantissimi sforzi è mancata l’ultima tappa, ma questo è lo sport. Accettiamo la sconfitta, impariamo per gettare le basi della annata successiva. Felicissimi di quanto fatto, questo era il nostro obiettivo, ovvero incarnare lo spirito Fortitudo: i tifosi sono stati meravigliosi e noi abbiamo dato tutto, mancando il guizzo finale

Italiano - Il pubblico è l’unica cosa da ricordare di questa partita, e niente altro. Abbiamo regalato alla gente tanto, abbiamo lavorato tanto, e chi ci segue merita questa squadra, perché noi li rappresentiamo: per chi gioca è una cosa stupenda. Siamo un gruppo, siamo uniti con i tifosi, siamo bellissimi

Sorrentino - E’ una finale persa, brutto, non c’è niente da fare. Abbiamo comunque fatto un gran lavoro, ma non ci interessava altro che non la vittoria per quanto fossimo carichi. Bravi loro, diamogliene merito. Il popolo Fortitudo applaude sempre, perché segue uno stemma che va al di là di tutto. Noi abbiamo cercato di trasmetterlo sul campo, abbiamo dato l’anima, peccato. Qualcosina l’abbiamo lasciata. Due anni fa? Non pensavo che sarei arrivato fin qua, potevamo davvero fare la storia quasi come uno scudetto: sarebbe stata una vittoria simile, quella di riportare la Fortitudo dal basso a dove merita di stare. Non è finita, si va avanti, si dovrà ripartire per riprovarci

Candi - Rimane l’orgoglio di una stagione fantastica a cui è mancata la conquista della A, ma è servita per imparare tanto, per crescere, e per capire come evitare a fare errori

Montano - Rammarico e dispiacere, siamo arrivati ad un passo a prova che qualcosa di buono lo abbiamo fatto, e ci teniamo questo. E’ stato un anno magnifico, è mancata la ciliegina sulla torta. Ma da fortitudini siamo abituati a periodi bui e sconfitte, sappiamo cosa fare per rialzarci, e questa è l’idea che serve per il prossimo anno. Rimarrà un ricordo indelebile che non si è concretizzato, ci credevamo fin da quando nessuno ci dava una lira, ma è andata così
BRESCIA-FORTITUDO GARA 5, PAGELLE E STATISTICHE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE