Virtus - Milano, il dopopartita

Serviva uno squillo, e lo squillo è arrivato. La Virtus ieri con Milano è scesa in campo con la faccia giusta, e ha messo sul campo l’intensità necessaria a vincere una partita contro gli eterni rivali, quella che in Coppa Italia si era vista solo a tratti e tardivamente. Invece ieri, trascinata dai suoi veterani, la Segafredo è stata in partita fin da subito, bloccando il primo tentativo di fuga milanese e di fatto conducendo sempre dal secondo quarto in poi.
I conti si faranno più avanti, quando i roster saranno al completo. Ieri c’erano assenze pesanti da entrambe le parti, e la (strana) scelta di turnover di Ivanovic ha costretto Holiday e Tucker a dimenticabili minuti da numero quattro. Però intanto la Virtus ha messo una seria ipoteca sull’arrivare davanti a Milano, avendo 4 punti di vantaggio e il 2-0 negli scontri diretti, a nove giornate dalla fine della regular season. E si è ripresa la testa della classifica, in coabitazione con Brescia e Trento, prossima rivale casalinga, lunedì prossimo. Il vantaggio del fattore campo ai playoff non è tutto, ma è di sicuro un vantaggio che se possibile è meglio avere. Ma soprattutto, di ieri ci si porta a casa la notizia che la squadra è viva, connessa e ha voglia di giocarsela fino alla fine, nonostante gli infortuni, gli scossoni societari degli ultimi mesi e il mercato tardivo. Non è poco.