Gaia Bianchi, madre di Nico Mannion, è stata sentita da Valentina Desalvo per Repubblica. Un estratto dell'intervista.

"Ho detto a mio figlio che Bologna è una città stupenda, dove io e Pace, suo padre, andavamo spesso, quando stavamo a Reggio Emilia, lui nella squadra di basket e io in quella di volley. A Bologna vivi bene, mangi bene e non ti perdi, come dice Lucio Dalla. E questo è importante.
La trattativa? E' successo tutto nel giro di 48 ore. Golden State gli aveva offerto un contratto non garantito, ma c'erano altre due squadre Nba che l'avevano cercato, solo che avevano bisogno di tempo, mentre la Virtus doveva chiudere. Hanno pesato diverse cose: la stima di suo padre per Scariolo, un tecnico che lavora molto sulle guardie, e quella di Nico per Teodosic. Quando hanno giocato con l'Italia in Serbia a fine partita gli ha detto: sei un fenomeno, guardavo tutti i tuoi video.
L'NBA? La strada più facile sarebbe stata attendere e rimanere con Golden State, con Curry e coach Kerr, dove conosceva già tutti, a Bologna invece si mette in discussione, perché non è uno di casa. Però è parte di una grande squadra, avrà minuti in campo, un confronto ad alto livello e può imparare tanto. A 20 anni non puoi vivere come un fallimento, anche se sei stato molto precoce, il fatto di non giocare 15 minuti nella Nba. Ci tornerà, quello è il sogno. Ma ora c'è Bologna."

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