Avete presente a scuola, quando a giugno gli scrutini erano (sono? boh) tipo il 7, ma l'anno terminava tipo il 15? Ecco. C'era questa terra di nessuno di una settimana in cui la scuola era finita, ma non era finita: di solito si mandava al diavolo tutto e si restava a casa - tanto le pagelle erano già state firmate - anticipando quindi il suono ufficiale dell'ultima campanella. Diciamo che in Fortitudo si è a questo punto: esiti già pubblicati, scuola non finita. Ci sarebbe di che fregarsene e organizzare le ferie, ma essendoci comunque obblighi eccetera è ovvio che Martino e lo staff dovranno ricondurre la classe in aula per gli ultimi, relativamente inutili, sforzi.
In attesa delle feste finali, mentre come normale che sia già impazzano i toto-va e i toto-resta, ecco quindi le ultime tre partite di campionato (a cui andranno aggiunte le due, ancora meno necessarie, finali platoniche tra Oriente e Occidente): quelle partite che, per intenderci, si possono affrontare in due modi diversi. Il primo, è l'avere già le infradito, la testa altrove e i biglietti per le ferie. Ovvero, sbrago. Il secondo, avere tanto di quell'entusiasmo, di quella leggerezza per cui se ne potrebbero dare 30 a tutti. Difficile che, al netto degli etilometri necessari dopo i giorni di bagordi successivi alle feste, si dovrà parlare del primo caso. Ma, di fatto, queste sono amichevoli un po' più ufficiali delle amichevoli ufficiali di precampionato.

Forlì, quindi. Un girone fa, quando i figli della terra di Pierino Brunelli erano in momento positivo, la sfida al Paladozza pareva una specie di esame di maturità. Ora, tra le due squadre ci sono 10 (dieci) vittorie di distanza, Forlì è sesta in classifica e – se la matematica non inganna – nemmeno la certezza dei playoff. E’ stato cambiato l’allenatore, portando in Romagna quel Marcelo Nicola che forse i millennials non lo sanno, ma è stato uno dei più acerrimi nemici della Fortitudo dei tempi d’oro. E quindi un po’ per la sua presenza, un po’ per la atavica diatriba tra Emilia e Romagna, il popolo Fortitudo non andrà in zona con le infradito e cercherà di infliggere all’Unieuro la quarta sconfitta di fila. Attenzione a Kenny Lawson (visto il rendimento di Leunen e le voci di mercato della passata estate, “scampato pericolo”), 16+8, così come l’altro USA Melvin Johnson (15 di media) e al tiro di Marini, mentre da qualche settimana è arrivato sotto canestro Diliegro (11+7) e si è recentemente fermato per infortunio serio il virgulto di scuola Virtus Oxilia.

(Foto Giulia Pesino)

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