LA VIRTUS E I PLAYOFF, UNA STORIA (RECENTE) DIFFICILE
La corsa playoff della Virtus, dopo la sconfitta di domenica contro Brindisi, si prospetta decisamente complicata. Dovesse arrivare un'altra mancata qualificazione sarebbe certamente un fallimento, viste le ambizioni iniziali della società e della proprietà, ma non una novità, vista la storia recente delle Vu Nere.
Dalla ripartenza dopo il crack madrigaliano, nel 2003, i bianconeri hanno infatti passato un turno nella post-season solo una volta, nel 2006-07, l'anno di Zare Markovski e della finale scudetto.
Per il resto - in 12 stagioni di serie A - altre cinque partecipazioni, uscendo sempre al primo turno. L'ultima partita vinta in post-season risale al 2011, con Lino Lardo in panchina, nella serie persa 3-1 contro Siena.
I migliori risultati in regular season, invece, sono il terzo posto l'anno della finale scudetto, e poi tre volte il quinto posto. Nel 2009 con Boniciolli, nel 2010 con Lardo, e nel 2012 con Finelli. Quel quinto posto nel 2012 con in squadra tra gli altri Koponen, Douglas-Roberts e Sanikidze, resta il miglior risultato recente delle Vu Nere.
Questo perchè se si guarda agli ultimi cinque anni il bilancio è ancora più scarno. Playoff una sola volta, nel 2014/15 con Giorgio Valli, uscendo 3-0 contro Milano. Poi un 13°, un 14° e un 16° e ultimo posto, coinciso con la retrocessione nel 2015/16. Dopo la stagione in A2, l'anno scorso con Ramagli è arrivato il nono posto, e ancora niente playoff.
In estate, l'AD Dalla Salda aveva spiegato le ambizioni della società usando queste parole: L’obiettivo è quello di tornare al tavolo delle grandi, rendere i playoff la regola e non l’eccezione. Dopo nove mesi, e con una stagione abbastanza travagliata che volge verso la conclusione, questo obiettivo sembra ancora lontano.