Il vice di Matteo Boniciolli e coach della under 20 Fortitudo - Stefano Comuzzo - è stato intervistato da Stefano Brienza su Stadio.
Ecco le sue parole:

Stefano Comuzzo, da oggi anche head coach della Under 20. Al suo interno ci sono tutti quei giocatori che aiutano La squadra in primis negli allenamenti. Dopo la partenza di Roberto Breveglieri (a Milano come scout) mi è stato proposto questo ruolo di ponte comunicante fra prima squadra e ultima categoria giovanile. Ho accettato molto volentieri, ho sempre lavorato coi giovani e quando non lo faccio mi manca.

Che prospettive vede nei ragazzi? Al di là dei nomi la mia esperienza suggerisce che la differenza la fanno testa, voglia di emergere, continuità di concentrazione.

Come sono andate le sedute individuali di luglio? Molto soddisfacenti, anche perché arrivavano subito dopo una fase di grande dispendio mentale con la finale playoff. In quelle due settimane abbiamo costruito le basi per tutto il lavoro stagionale. I giocatori sono stati esemplari, mettendoci grande voglia e intensità.

Ci si possono attendere ancora miglioramenti da giocatori come Raucci o Italiano? Assolutamente. Si migliora anche a 40 anni. Hanno ampi margini di miglioramento, visto il loro desiderio di crescere ed allenarsi possono fate passi da gigante.

Cerano anche Ruzzier e Gandini, che conosce bene dai trascorsi triestini. Sono due bravissimi ragazzi innamorati folli di questo sport, che pensano prima alg ruppo che a se stessi. Ruzzier è molto sveglio e ambizioso, gioca sempre per la squadra ma al primo anno di A2, sotto nel punteggio e rischiando la rentrocessione, segnò 18 punti nel quarto quarto dimostrando grandi doti morali e cattiveria agonistica. Gandini parte dal far legna ma nel sistema di Boniciolli può anche segnare tanto: da fuori, con tagli su pick n' roll e a rimbalzo offensivo. Due acquisti straordinari per puntare in alto.

In precampionato si giocherà anche contro Milano e Galatasaray. Giocare contro squadre molto forti ti permette di mettere a nudo i tuoi problemi e lavorarci su. Ben vengano anche squadre che ti ammazzano.

Quanto amaro è rimasto da gara 5? Tanto. Dobbiamo partire dalla voglia di riscatto, pensare che nulla sia dovuto, ricominciare con la stessa fame. Tutti ci hanno detto che è stato comunque un campionato eccellente ed è vero, un anno fa non si sapeva neanche se il gruppo sarebbe valso la categoria, ma arrivare così vicini e non farcela lascia il segno a lungo.

La coppia con Boniciolli è più salda che mai. Ci siamo ritrovati e abbiamo grandissima sintonia. Basta uno sguardo. Lavoriamo bene insieme e lui si fida ciecamente; forse anche per questo è folle. Ci sentiamo una volta al giorno, per schemi, quintetti, organizzazione. Con la testa non siamo mai andati in vacanza, siamo prontissimi a ricominciare.

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