MILANO-VIRTUS, LA SERIE TRA GARA 4 E GARA 5
La Virtus, con il terrificante parziale di 0-18 incassato nell’ultimo quarto, potrebbe aver alzato bandiera bianca e consegnato lo scudetto a Milano.
Certo, non è ancora finita e domani si giocherà a Bologna, ma nelle ultime due partite tra le due squadre si è vista una differenza netta. Fisica e di energia, soprattutto. Milano è stata in grado di aggredire la partita per 40’, resistendo e rimontando dopo l’ottima partenza bianconera, la Virtus no. La Segafredo sembra avere 20’ di autonomia alla massima potenza, che ieri si è vista nel primo e nel terzo quarto. Venti minuti non sono sufficienti a battere questa Milano, una squadra di Eurolega fatta e finita, che da tale sta giocando, soprattutto se mezza squadra sembra non averne più.
I sospetti che si potevano avere dopo gara 3 ieri hanno preso decisamente corpo. L’obiettivo principale della stagione bianconera era l’Eurocup, e tutto è stato calibrato in quell’ottica. Dalla preparazione fisica a quella mentale. Dopo la vittoria e il ritorno in Eurolega c’è stato un tangibile (e comprensibile) calo di tensione, e anche un periodo di down fisico da cui alcuni elementi paiono non essersi ripresi. L’irriconoscibile Weems di questa serie è l’emblema di questo discorso, così come Jaiteh che - dopo una stagione da MVP in Eurocup - a questo livello sta facendo davvero fatica, mentre paradossalmente si Sampson si trova molto più a suo agio.
Di fronte la Segafredo si è trovata una Milano molto più affamata - dopo l’eliminazione in Eurolega - e in ottima condizione fisica, dato che dal 28 aprile aveva ben chiaro in mente quale fosse l’unico obiettivo stagionale rimasto. E questi due aspetti stanno facendo tutta la differenza del mondo.
Inoltre, e questo forse potrebbe essere oggetto di riflessione in sede di mercato estivo, un gruppo in cui i senatori hanno un’età media piuttosto alta (Belinelli 36, Shengelia 31, Hackett 35, Weems 33, Teodosic 35) sta faticando parecchio a giocare ogni due giorni a questo livello fisico. Di giocatori freschi in panchina ce n’erano, ma Scariolo ha ritenuto opportuno asciugare le rotazioni, peraltro come ha fatto anche Messina.
La somma di questi ingredienti fa il 3-1 per Milano. Domani alla Segafredo Arena i bianconeri proveranno ad allungare la serie, per poi giocarsi tutto in gara 6 al Forum.
Non sarà facile, ma ci si proverà.