Caro Antimo Martino,
in queste righe dovremmo scrivere, come sempre, il prepartita della gara che la Fortitudo sta per andare a disputare. Come vanno le cose, cosa c’è che funziona, cosa c’è che invece non funziona. Solo che, da mesi, continuiamo a ripetere le stesse due o tre righe: tutto bene finora, vediamo se dura eccetera. Ecco, arrivati alla vittoria numero 17 su 18 partite, arrivati a pensare che ormai ci sia solo la necessità di non suicidarsi, non viene in mente niente altro, per raccontare il momento biancoblu: hai ucciso le avversarie, ma finora hai anche ucciso l’inventiva dei commentatori. Ergo, felici da tifosi di quanto sta capitando ma con il blocco del giornalaio al momento di scrivere, saremo felici di darti le password del sito per lasciare che sia tu, direttamente, a raccontare quello che ti pare. Anche, che so, ricette molisane, o come è andato il tuo esame di terza media. Altro, proprio, non ci viene in mente.

Udine, quindi. Non deve essere andata tanto bene, la stagione, visto che proprio da pochi giorni in Friuli è saltata la testa di Demis Cavina con arrivo di Alberto Martelossi. Udine non sta andando malissimo, rimane nel gruppo delle inseguitrici, ma un po’ il fatto che qualcuno abbia corso fin qui davvero tanto, un po’ il fatto che, anche tra le seconde, ci sia chi è andato meglio, ed ecco la necessità percepita di cambiare qualcosa, anche solo il rendimento esterno assolutamente non all’altezza delle aspettative (2-7, compreso il ko di domenica in casa di Montegranaro a battezzare la prima di Martelossi). Però in casa è un’altra faccenda, per i bianconeri: 8-1, in serie da 7. Non sarà della partita l’alona Powell, recentemente operato al ginocchio, quindi spazio agli altri: la guardia Simpson (quasi 18 di media), l’ex Cortese (13), i lunghi Mortellaro e Pellegrino, il virgulto di casa Virtus Lollo Penna (4 punti e 21 minuti giocati a botta). Oltre che all’immortale Salvatore Genovese, per sempre nei cuori fortitudini a prescindere.

(foto Fabio Pozzati - ebasket.it)

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