Nelle trattative, come nel tango e nei matrimoni, per fare le cose bene si deve essere in due. E quella della cessione della Fortitudo per ora non sembra andare in questa direzione, dopo che lunedì sera i commercialisti hanno dovuto ristimare al rialzo la cifra in ballo (il Corriere di Bologna la quantifica sotto il milione) e, per questo, nella giornata successiva, alti e bassi nelle discussioni hanno portato allo stallo attuale, ovvero un nulla di fatto e la necessità di ridiscutere le basi del contratto.

Con la cordata Tedeschi in attesa di eventi, ma senza incontri attualmente in agenda, tutto ora passa dalla proprietà attuale, che dovrà decidere se tornare al tavolo e ridefinire i dettagli della cessione, o mantenere la gestione della Fortitudo con gli annessi e connessi della situazione. Le tempistiche iniziano a diventare molto strette (domani, ad esempio, scadono i tempi per l'iscrizione al campionato) e un ulteriore tergiversare potrebbe rendere difficile il passaggio di mano anche per non far partire la Fortitudo che verrà con l'handicap del ritardo nella scelta delle figure chiave. E quanto successo l'anno scorso, con Luca Dalmonte arrivato davvero per amore solo per amore in un ambiente che poco lo ha poi apprezzato, rinfacciandone le scelte di mercato - quando davvero poco era rimasto - è un monito per evitare di andare oltre.

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