FLATS SERVICE BOLOGNA - VANOLI CREMONA, GARA 4, 49-69
Con il senno di poi lo si poteva dedurre da certe dichiarazioni e certe facce, che il compito Fortitudo si fosse esaurito portando la serie a gara 4 e tutto il resto era mancia. Però magari si sarebbe potuto aspettare qualcosa di un po’ meno remissivo, contro una Cremona che ha semplicemente alzato la difesa attorno agli esterni, concesso tanto in area prima e poi nulla dopo, e ha piano piano chiuso una gara che mai c’è stata senza bisogno di strafare. E alla fine va bene così, aprendo adesso il lungo dibattito su come valutare la stagione e su cosa fare dal domani in poi.
4087 presenti, e si parte con un evidente strapotere di Candussi non sfruttato, nonostante Eboua decida di de-centimetrare ulteriormente i suoi facendosi fischiare 3 falli più tecnico in 4’ o poco più. Ma ci sono mani fredde, Pacher dall’altra parte indisturbato, si domina a rimbalzo ma si sta sempre dietro, 19-14 Cremona al 10’ pur con 15 rimbalzi (7 offensivi) a 8.
Pacher e Denegri si mangiano tanta di quella roba da dover chiamare un dietista, ma è un generale ciapanò e 30% di entrambe al tiro. La prima tripla di squadra arriva dopo 10 ferri, ma si soffrono i balzi di Mobio a firmare il 29-19. Il lunghissimo Ndzie mette a posto qualcosa nell’altrui difesa, rendendo meno facili gli assalti in area, ma con 1/14 da 3 di fa poca strada, ed è 36-26 esterno al 20’.
E’ evidente che Banks e Aradori insieme non possono stare in campo, e se anche Candussi fa venire meno i suoi appoggi diventa notte fonda, con la via del cesto che diventa impossibile da seguire e Cremona che sfiora il ventello (49-30). Non si segna mai, gli ospiti fanno il minimo indispensabile per tenersi largamente avanti, 52-34 esterno al 30’.
C’è un po’ di zona, ma il problema non è tanto non prenderne quanto farne, anche solo per sbaglio. Si tocca il -23, il -25, poi Angori prova il quintetto senza torri e tanta grinta. Serve a poco, se non per accompagnare i cori finali, comunque festanti, della curva (meno da parte del resto del palazzo). E ora buona estate.
(Foto Mauro Donati)