VIRTUS, IL PUNTO: EUROLEGA, DIPLOMAZIA E SITUAZIONE FISICA
La Virtus è uscita dalla settimana del doppio turno con le ossa discretamente rotte, un pesante -50 in due partite, e con la matematica eliminazione dalla lotta playoff. L’Eurolega è finita, e le ultime due partite contro Valencia e Milano - anch’esse fuori dai giochi - saranno amichevoli di lusso. Conterà ovviamente finire nel miglior modo possibile, e con l’atteggiamento visto a Istanbul e non a Tel Aviv, per intenderci, ma i giochi si faranno altrove.
Ieri Luca Baraldi e Paolo Ronci sono stati a Barcellona, e hanno illustrato situazione e progetti bianconeri - nuova Segafredo Arena in primis - al CEO Marshall Glickman. Impressioni positive, ma per avere certezze bisognerà aspettare, e questo - ovviamente - non favorisce la programmazione. Una data chiave sarà quella del 18 aprile, con la riunione dei club proprietari. Lì si capiranno alcune cose, ad esempio se la prossima Eurolega sarà ancora a 18 o a 20. Detto che un girone unico a 20 - come da desiderio di Glickman - vorrebbe dire una regular season di 38 partite e sarebbe ai limiti della praticabilità, sul resto si vedrà. L’anno scorso la decisione ufficiale di concedere le wild card a Partizan e Valencia - anche se era nell’aria da un paio di mesi - arrivò solo a metà giugno. Bisognerà prepararsi all’attesa, quindi. E tifare per la vittoria di una squadra spagnola in Eurocup, cosa che potrebbe estromettere una delle possibili concorrenti, ovvero Valencia.
Per il resto, la Segafredo ora si concentrerà sul campionato, sapendo che è rimasto l’ultimo trofeo contendibile. Ce la si giocherà con Milano, anch’essa rimasta delusa - e ben di più, viste le ambizioni iniziali - dall’Eurolega. I giochi veri si faranno dal mese di maggio in poi. In aprile si deciderà la griglia playoff (la Virtus ora parte dal +4), ma soprattutto bisognerà cercare di recuperare la miglior condizione fisica possibile. Ieri la Virtus era ai limiti del praticabile, con fuori Cordinier, Teodosic, Pajola, Abass e Jaiteh. L’obiettivo ora è recuperare tutti il prima possibile, e arrivare ai playoff nel miglior stato di forma. Questo potrebbe fare la differenza.