LA CONFERENZA STAMPA DI GILBERTO SACRATI E ZORAN SAVIC
Attesa da giorni, oggi Gilberto Sacrati e Zoran Savic hanno parlato alla stampa sulla situazione della Fortitudo.
<b>Gilberto Sacrati</b> - <i>“Era un bel po’ che non ci sentivamo, serviva fare questa conferenza a chiusura di una stagione poco simpatica”</i>
<br>Cosa non è andato bene, e quale è la situazione economica? <i>“Credo che i problemi di classifica siano nati da errori tecnici e interpretazioni sbagliate. L’acquisizione della Fortitudo è arrivata in un momento dove si sarebbe rischiata la sparizione, intanto. Abbiamo coperto i problemi, quando forse si poteva aspettare all’epoca la retrocessione e l’acquisto sarebbe stato più economico. Poi è stato fatto l’errore di credere ad una continuità immediata di alto livello, ma il prodotto nel frattempo era cambiato, si doveva ricostruire tutto, e non si poteva subito pensare di ripartire forte. Dopo due anni e mezzo di Fortitudo, sarebbe stato meglio ripartire da zero. Oggi, nostro malgrado, siamo in A2, e questo era l’ultimo dei miei pensieri al mio arrivo, perché già la potevo prendere in A2… Ma ci siamo, ne prendiamo atto, e questa deve essere una grande forza per ripartire, ricostruire una squadra che avrà sicuramente un futuro, legato a tante altre cose, ma ce l’avrà. Sulla parte economica, non discuto con chi scrive su giornali legati alla Virtus… La società ha degli obblighi per il 27 di questo mese, e terrà fede a questo, mentre vediamo se saranno così anche le altre squadre. Oggi si parla di Fortitudo, non di società, andiamo in una Lega diversa, che sarà più difficile, ma noi faremo il possibile per creare qualcosa che vada avanti. La Fortitudo, ripeto, è parte integrante del Parco delle Stelle, e comunque non è in vendita”</i>.
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<br>Ora come cambiano i progetti sul Parco delle Stelle? <i>“Non deve cambiare, c’è, esiste, ci sono numeri di protocollo, un progetto che parte, ed è quello che serve alla Fortitudo per vivere, altrimenti non avrebbe senso avere una squadra di basket senza possibilità di lanciarla”</i>
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<br>Quanto conterà l’eventuale organizzazione dei Mondiali? <i>“Ci stiamo lavorando da due anni, anche in funzione di questo. Sabato si deciderà e vedremo: questo influirà fino ad un certo punto, dato che il Parco è un progetto inserito nella candidatura. E’ importante per la vita della Fortitudo, dato che senza questo servirebbe un altro Seragnoli o un altro Moratti con soldi a fondo perduto, altrimenti si dovrebbe investire il minimo indispensabile come Montegranaro. Io vorrei la F ad alto livello, se viene qualche altro presidente che la vuole a basso livello, non posso farci niente”</i>
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<br>Lo sponsor? <i>“Non sarà Gmac, c’è insoddisfazione nostra. Loro erano un passaggio intermedio, il programma è andato avanti fino ad un certo punto, poi abbiamo deciso noi di cambiare strada, perché abbiamo realtà diverse di cui parleremo in seguito. International Fund ha svolto il suo lavoro, lo ha finito. Choufani e compagni non c’entrano più niente con noi”</i>
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<br>Ma i problemi societari hanno influito sul rendimento della squadra? <i>“Credo di no”</i>
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<br>Come mai non è stata considerata la proposta del presidente di Ferrara, Mascellani? <i>“Io non l’ho proprio sentito, l’ho solo letto sul giornale. Se ha voglia di cedere un titolo di serie A, se la norma lo consente, me lo dica. Io non so di cosa stesse parlando, ma non voleva cedermi diritti, quanto venire qui e inglobare la Fortitudo nel suo progetto. Noi abbiamo fatto un anno disgraziato, con valutazioni sbagliate, ma anche la Juventus è finita in serie B; io non sono un esperto di basket, ho subito tanto, ma con grande umiltà voglio ripartire, con rispetto, capendo quanto è successo e cercando di riportare la Fortitudo dove deve essere”</i>
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<br>Eventuali ripescaggi? <i>“Noi oggi siamo in A2, vedremo il 27 cosa presenteranno le altre squadre, lo valuteremo andando avanti per la nostra strada, senza pensare ad altro se non alla forza di andare avanti?”</i>
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<br>Con Zoran Savic ancora al timone? <i>“Ha sbagliato lui come tutti, ma ha un contratto in essere, merita fiducia. Lui ha fatto questa proposta di collaborazione gratuita, io non ho intenzione di tenerlo qui gratis dato che il lavoro deve essere pagato”</i>
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<br>Il budget? <i>“Non ne ho la più pallida idea, andrà valutato più avanti. Ma non sarà quello alto della serie A”</i>
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<br>Ma l’iscrizione al prossimo anno è garantita? <i>“Se non fosse così, sarei qui a dirlo e sarei già andato via”</i>
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<br>Il rapporto con i tifosi? Serve nuovo dialogo, domani qualcuno andrà al Retrocession Day? <i>“Credo che questa festa sia organizzata da una parte dei tifosi, ma allora andava fatta anche quando salvammo la Fortitudo da una retrocessione quasi certa. Cosa ci andremmo a fare? Qui servono fatti, e dico anche che io sto lottando per il progetto del Parco per far vivere la Fortitudo. Se qualcuno viene con l’assegno e vuole solo la società di basket, la cosa si può scorporare, ma ricordo che la Juventus vive perché c’è la Fiat, l’Inter perché c’è Moratti, serve qualcosa attorno. Ci sono anche le Biella e le Cantù, ma non hanno velleità di vincere scudetti. Io ho cercato di mantenere le mie promesse, siamo caduti in disgrazia e dobbiamo far conto di questi errori. Però, se qualcuno viene e mi offre garanzie di una vera Fortitudo, non quella che abbiamo preso noi, venga pure: il Parco delle Stelle non c’entra, lo si potrebbe fare anche a Dubai, e comunque non sarebbe un campo da basket, perché la squadra resterà al Paladozza”</i>
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<br>Il comunicato della Fossa è stato duro. <i>“Ho rispettato le idee, ho preferito non rispondere per analizzare la cosa con calma. Mi impegno a dare risposte concrete a breve”</i>
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<br>Però forse non vi siete fatti capire, tra campagna abbonamenti, campagna Parco mentre si retrocedeva. <i>“Se si leggono i cartelloni, nella pubblicità c’è molto di più, e i tifosi lo capiranno al momento opportuno. La campagna abbonamenti? Noi ci credevamo, eravamo convinti davvero di arrivare in alto, abbiamo pagato caro l’errore.”</i>
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<br>Ma questa campagna ha portato risultati? <i>“Avrei fatto una conferenza stampa, parlando con i cartelli. Dovevano smuovere, ma questo non toglie che dobbiamo prendere atto della retrocessione, sperando che la cartellonistica, nel proprio campo, funzioni”</i>
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<br>Forse, il problema è stato mischiare troppo edilizia e basket, perché sembra che ci sia tanto interesse per il Parco dimenticando il resto. <i>“Se parliamo di basket si deve parlare anche di marketing. Il Parco potrebbe portare indotti enormi alla squadra. Potrei venire qui a dire di dimenticarcene, ma allora i soldi chi li tira fuori, per la squadra? Il Parco andrà a regime nel 2012, ma ricadute positive ce ne possono essere da subito, perché il progetto è già partito, e si farà di sicuro. Se dovesse capitare che la cosa non andasse in porto, resterei comunque, cercando alternative ed equilibrio, riprogrammando il tutto”</i>
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<br>Il Credito Sportivo? <i>“Stiamo trattando, valuteremo. Ma mi chiedo quale squadra di basket paga un milione e ottocento per il proprio Palasport, quando altre pagano trentamila euro. Io sapevo quale era la situazione, e da sempre ho combattuto per rivalutare la cosa: la lettera che mi hanno scritto oggi apre molti nuovi spiragli. Non c’entra la Legadue, noi da tempo stiamo cercando di lavorare sul pregresso e di avere spiegazioni su contratti fatti nel 2005. Chiunque, prima di pagare, vuole sapere come sono andate le cose”</i>
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<br>Un anno basterà per risalire? <i>“Non lo so. Io speravo di trovare un posto in Europa, sono retrocesso, per cui non so rispondere. Spero che le stelle siano cambiate, intanto costruiremo un progetto di giovani e di esperienza”</i>
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<br>I tifosi la seguiranno? <i>“Io credo che i tifosi lo spirito Fortitudo lo avranno sempre. Noi cerchiamo di costruire il futuro, sperando che loro ci seguano. E se non arriveranno subito arriveranno dopo”</i>
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<br>I giocatori hanno patito i problemi degli stipendi? Va bene che Huertas ha pianto, ma dopo Ferrara sono andati in discoteca. <i>“Io ho la mia opinione. Abbiamo cambiato l’allenatore, quando Sakota era 4-5, perché speravamo di migliorare. E questo non è andato. Non penso che i problemi siano riconducibili ad una sola cosa”</i>
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<br>Pancotto, perché non ha rischiato la panchina? <i>“Io non metto il naso nelle questioni tecniche, speravo che qualcosa potesse succedere. Ma guardate che questi non hanno mai giocato tutti insieme, c’è stata concomitanza di sfortune. C’era gente che non riusciva a giocare, uno come Malaventura ad un certo punto aveva davvero paura. Non so, forse mancava il carattere”</i>
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<br>Si ripartirà, sempre con lei, nuovamente con il refrain del ricominciare dagli errori. <i>“Non pretendo di essere creduto, ma ho preso tante sberle, spero di essere arrivato al fondo e che da qui si debba ripartire”</i>
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<br><b>Zoran Savic</b> - <i>“La stagione non è stata positiva per niente, siamo retrocessi quando avevamo programmato in tutt’altro modo e far parte di chi avrebbe fatto l’Eurolega. Da parte mia, ci sono state valutazioni sbagliate, forse non pensavo che ci sarebbero state così tante difficoltà, infortuni fin dai primi giorni come quello di Barron, che ci ha ammazzato e costretto a cercare subito un nuovo centro, o la perdita del jolly di Huertas. Eppure ci siamo comportati in maniera esemplare, non nascondendo mai i problemi che abbiamo avuto. Non abbiamo mai parlato male dei nostri tesserati, le cose ce le siamo sempre dette a porte chiuse, e come società abbiamo sempre cercato di rispondere alle difficoltà, prendendo giocatori quando ci sono stati infortuni. Ma certe cose sono state imprevedibili, come il doppio infortunio di Slokar che doveva essere il lungo che apriva il campo, quello di Strawberry, o quello di Scales che doveva darci una mano. Ci sono stati tanti problemi, ma non è assolutamente vero che il presidente, ad esempio, sia stato lontano dalla squadra, dato che è sempre venuto alle trasferte. I problemi li avevamo sul campo, piuttosto”</i>
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<br>Ci sono già progetti tecnici? <i>“Prima di tutto lavoriamo sull’allenatore, poi sui giocatori che abbiamo sotto contratto, poi vedremo cosa fare. Mancinelli, Huertas e Malaventura sono con contratto, abbiamo opzioni su Slokar, Achara e Cittadini, mentre si è chiuso il contratto con Pancotto. Ora ne parleremo con i singoli, ma non darei per scontato, ad esempio, che Mancinelli se ne vada: lui è nato qui, dalla Fortitudo ha avuto tanto, e ne discuteremo. Non ha mai giocato in LegaDue, ma non vedo perché non possa farlo, se lo ha fatto anche Del Piero. Non abbiamo ancora pensato ad allenatori, ma spero di chiudere in due-tre settimane”</i>
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<br>Sul rapporto con i tifosi e il Retrocession Day? <i>“Non penso di partecipare, perché non so cosa significhi ringraziare la società per la retrocessione. Siamo stati umili dal primo all’ultimo giorno, abbiamo fatto tanti errori, ma mi sembra la copia di qualcosa che potrebbe fare Sabatini. I tifosi hanno scioperato, davanti a giocatori che non hanno dimostrato quello che potevano fare, ma non posso permettere di fare queste cose dato che la goliardia è qualcosa di diverso dal nostro modello di comunicazione. Noi non siamo mai stati simpatici a nessuno, me lo ricordo anche quando giocavo in Virtus, e anche Seragnoli è stato trattato allo stesso modo e per questo è andato via schifato, dato che si parlava di lui come di uno sconfitto e non come uno che ha fatto grandi cose. Forse abbiamo sbagliato qualcosa, ma io non ho mai chiamato giornalisti per parlare dei nostri problemi: siamo stati sempre trasparenti, non abbiamo però messo in giro alibi. Non siamo simpatici noi, non sono simpatici i nostri tifosi che però hanno sempre risposto quando c’era bisogno. Questa però è una città che mette pressione, che deve vincere sempre, e forse ho fatto male io a non spiegare che questa non è la squadra di anni fa, non ci sono più gli Smodis e i Basile che costavano come tutto il team attuale. Io però mi guarderò allo specchio sereno, cercando di lavorare per risollevare la squadra anche senza stipendio. Comunque, rispetto la scelta dei tifosi, se è un modo per sfogarsi: io non ce la faccio, sono ancora troppo arrabbiato”</i>
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<br>Un primo passo sarebbe la manifestazione per il ritiro della maglia di Schull. <i>“Era già programmata, poi sono successe mille cose, ma si dovrà fare assolutamente”</i>
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<br>La campagna abbonamenti dello scorso anno? <i>“Non è andata male, e i prezzi non erano poi così alti. La risposta della gente c’è stata, anche durante l’anno e durante le proteste, perché capisco le lamentele quando le prestazioni sportive erano scarse. La squadra ha patito una pressione pazzesca, non è stato facile giocare con la paura di retrocedere, e solo alla fine ci si è sbattuti davvero. Io addirittura ho letto che i miei presunti tanti viaggi in Spagna hanno influiti: ne ho fatto uno, è ridicolo. Ma la situazione della squadra era buona, chiedetelo a tutti, anche a Sakota: dobbiamo dividere la società dai risultati sportivi. Io vorrei risalire subito, in due mesi, ma non è facile: abbiamo avuto l’esempio di Varese, società sana, che ha fatto tanta fatica. Poi ho letto che io non sono esperto di Legadue, ma io sono un manager di Legadue adesso, e non ho paura di ripartire da subito. Vogliamo arrivare in alto, e dico anche che se prendi i giocatori di Montegranaro e li metti qua, le cose non funzionerebbero, perché avrebbero una pressione di 15 chili”</i>
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<br>Però anche a Rieti c’era pressione, con tanto di penalizzazione. <i>“Se vincevamo l’ultima partita eravamo pari punti con Caserta. E, ripeto, conta molto l’ambiente dove giochi, se prendi quei giocatori e li porti qua, non è che si sarebbero salvati. Noi abbiamo giocato contro Udine alla prima giornata, loro all’ultima quando l’unico americano faceva l’allenatore. Abbiamo visto due giocatori di Caserta puniti mesi dopo il fatto del doping. Eppure siamo stati visti come criminali, quando abbiamo anche giocato due mesi senza i due punti di Montegranaro, che ci siamo dovuti riconquistare con il sangue, e abbiamo fatto il ricorso di Teramo. Sembra che qualsiasi cosa capiti in Fortitudo sia normale, anche che un nostro dirigente prenda una bottigliata in testa. Ora ripartiamo, dalla Legadue, ricordando che non sarà la squadra dei migliori Myers e Fucka: siamo i primi responsabili, ma la gente ci seguirà, perché nei momenti di difficoltà ci sono sempre stati, e le incomprensioni sono normali. Noi non abbiamo mai nascosto i nostri problemi parlando della Virtus, non è un problema nostro se lui, con 1200 abbonamenti playoff, parla di noi. Noi siamo in LegaDue non per la nostra storia o per l’impegno degli ultimi mesi, ma perché non abbiamo vinto abbastanza partite”</i>
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<br>Che difficoltà hai trovato quest’anno? <i>“Non penso di aver sottovalutato la situazione, è normale che io spesso non dica ufficialmente quello che penso, perché devo anche proteggere la società. Io la paura di retrocedere l’ho sempre avuta, dalla sconfitta a Biella, non dormo da mesi”</i>
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<br>Ma allora, se ora dici che la società è stata esemplare, lo dici per la stampa? <i>“Deve essere una conferenza di verità, per cui in questo caso dico davvero quello che penso”</i>
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<br>La squadra, forse, non ha patito i ritardi negli stipendi? <i>“Io questa esperienza l’ho vissuta. In Grecia ho preso poco, ma non ho chiesto mai perché sapevo le difficoltà che avevano, e ancora adesso ho simpatia per il Paok. Sono cose che ho vissuto ovunque, tranne che in Spagna. Giocavo lo stesso, per amore della pallacanestro, e non mi tiravo indietro assolutamente. Ma io so che questi sono giocatori orgogliosi, non penso che Papadopoulos o Fucka lascino un rimbalzo per problemi di soldi. E’ una scusa. C’entra la pressione, c’entra come viene vissuta. Huertas è uno bravo, ma ha patito. Mancinelli è quasi mio fratello, ma so che ha vissuto momenti di difficoltà. E’ stato difficile giocare due mesi con due punti di meno, per una cosa che, quando l’abbiamo chiesta noi, ci ha fatto passare come criminali. Ma se fosse successo ad altre? E dire che noi abbiamo anche deciso di smettere la querelle per far giocare i playoff. Per noi era logico che con Teramo si rigiocasse, i giudici l’hanno pensata diversamente, e se fossimo andati avanti si sarebbe parlato sempre peggio della Fortitudo, cosa di cui non abbiamo bisogno”</i>
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<br>Ma allora, questa retrocessione? <i>“Mancava la chimica, fino agli ultimi giorni, quando abbiamo visto finalmente la squadra che volevo. Fatico a trovare spiegazioni, perché il gruppo non è stato solido all’inizio per via di certe personalità che pensavano solo a loro stessi, cosa che non piaceva a nessuno. Abbiamo cambiato, cercando di migliorare e commettendo errori: magari con gli stessi ci saremmo salvati, ma io preferisco retrocedere con giocatori che si comportano degnamente. Li abbiamo multati, ci abbiamo provato, abbiamo tagliato Woods recuperando Gordon per non perderli entrambi. Abbiamo fatto i cambiamenti che abbiamo potuto, seguendo i tanti infortuni: Barron si è rotto dopo 3 giorni, la gente diceva che non voleva allenarsi, ma è rimasto fermo per mesi. E questa è solo pressione che non fa bene, le troppe voci. Lo stesso Pancotto ha fatto fatica, con la gente che si faceva male, altri che rientravano dopo mesi e non potevano essere messi in ritmo in pochi giorni.”