Il GM della Fortitudo Marco Carraretto è stato ospite di "Vitamina Effe" su Radio Nettuno Bologna Uno

“La vittoria di domenica contro Treviso? Era una partita molto delicata, in quanto arrivavamo da un momento non positivo. Sapevamo che giocare in casa era una spinta emotiva, ma soprattutto dovevamo portare a casa i due punti in qualsiasi modo. Siamo stati contenti di aver fatto una buona prova, scaturita da una settimana di allenamento finalmente al completo. Le due settimane precedenti invece erano state piuttosto travagliate, in quanto c’erano stati diversi acciacchi, ed il coach non era riuscito ad avere a disposizione tutti gli effettivi”.

“Fantinelli? È in grande recupero. Si sta allenando individualmente per recupere la forma fisica, visto che è fermo dal mese di maggio. Se tutto va bene, la settimana prossima dovrebbe riaggregarsi alla squadra e quindi diventerebbe disponibile per la partita. Sarebbe già un regalo vedergli fare la ruota domenica contro Venezia, mentre è più verosimile un suo ritorno in campo in vista del match contro Trento. Dopo la sosta poi dovremo rivedere il Fantinelli che tutti ci ricordiamo”

“Il ritorno della Fossa? Un gruppo ti tifosi unici, ed è stato un gradito ritorno. Hanno dato una spinta importante alla squadra. Considerando il momento che stiamo vivendo, è stato poi anche un ritorno alla normalità, nonostante la capienza ancora ridotta”.

“Le difficoltà difensive? La difesa è sistema di coordinamento fra tutti i giocatori in campo. L’aver avuto diverse defezioni non ha dato modo all’allenatore di creare una coesione difensiva. Eravamo molto indietro da questo punto di vista, ma dopo aver messo intensità da serie A negli ultimi allenamenti, si è visto un miglioramento. In attacco riusciamo in qualche modo a trovare delle bocche da fuoco che ci permettono di fare buoni punteggi, se riusciamo a trovare anche una difesa solida potremo diventare una squadra antipatica”.

“Mercato e scelte sulla guardia? La squadra ha dimostrato di essere competitiva, quindi diamole il tempo di lavorare insieme per capire se può continuare ad esserlo o se vi è necessita di cambiare qualcosa. Per ora restiamo così come siamo; con sei stranieri tutti erano sotto osservazione, poi è stata fatta una scelta tecnica ed ora siamo con cinque. La speranza è che questi ed il gruppo italiani ci facciano fare un campionato competitivo”.

“Gudmundsson sotto osservazione? L’anno scorso tirava con oltre il 35% da tre punti, mentre quest’anno fa più fatica. La logica con cui costruiamo le squadre è sempre quella di dare all’allenatore giocatori che incarnino la sua filosofia di gioco, compatibilmente con le risorse economiche a disposizione, e con quello che offre il mercato. Repesa ha voluto questi stranieri, e quindi era stata costruita la squadra migliore seguendo le sue indicazioni. Martino aveva delle idee diverse; è stato cambiato Richardson con un playmaker proprio perché la sua filosofia è diversa da chi c’era prima”

“Cambiare passo fuori casa? Dobbiamo essere concreti, intensi e cercare di essere duri e cinici quando dobbiamo chiudere la partita, continuando a giocare con fluidità in attacco, e cercando di sfruttare il giocatore più in forma in quel momento”.

“Il contratto di Aradori? Ha un altro anno.

“Quanto ha inciso il cambio di panchina Repesa-Martino? Nella settimana prima del match contro Cremona la squadra era scioccata. Era stata una settimana dove si è fatto fatica a lavorare. Poi c’è stata grande disponibilità da parte dei giocatori nel mettersi in gioco in un sistema completamente nuovo, e allo stesso tempo tanto entusiasmo da parte di Antimo nel creare un nuovo punto di partenza, con giocatori che non ha scelto”.

“Procida? E’ un giovane di grande talento. Sta lavorando sodo, e tutte le mattine lavora individualmente per migliorarsi. Ci sono state partite dove ha fatto bene giocando molto, ed altre dove è stato più in difficoltà ed ha giocato meno, ma far parte del suo processo di crescita di un ragazzo di 19 anni al suo primo anno fuori casa da professionista vero. Il cambio di allenatore, ed i tanti infortuni non l’hanno aiutato. Il suo ginocchio? Sta bene. E’ cresciuto molto in questi anni, e probabilmente la sua muscolatura non ha seguito il suo percorso di crescita osseo. Lo scorso anno ha avuto delle problematiche di infiammazione, ma quest’anno grazie ad un lavoro di rinforzo sta molto meglio”.

“Langford? Avevamo trovato l’accordo, e quando stava partendo per venire in Italia ci aveva detto che doveva fare una terapia. Si sono messi in contatto i due dottori e dagli esami che si erano scambiati compariva una lesione che richiedeva un tempo di recupero troppo lungo rispetto alle nostre esigenze”.

(FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO 103)

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