Finalmente trenta giorni di pallacanestro, quella vera, quella che conta e vale punti per la classifica. E’ il mese appena trascorso dalla Fortitudo, che gioca cinque partite, due al Paladozza (con altrettante vittorie) e tre lontano da Bologna con l’unico scacco di San Severo. Ma andiamo per ordine: l’esordio è a Cento dove si fa bene per tre quarti gara, per poi finire la benzina e lasciarsi prima sorpassare per pio abbandonare pure punti sul campo. Aradori e Thornton fanno quello che devono fare, ma non basta.

La prima casalinga con Nardò è per buona parte in discesa: quattro uomini in doppia cifra, con Cucci a 16. Si vince, senza convincere, ma per ora basta. A San Severo, sette giorni dopo, arriva il primo successo esterno. Si vince in volata, dopo aver comandato per larghi tratti. Lo si fa ancora con Thornton e Aradori a segnare più di tutti. Ci si gode le buone cose di Barbante, e ci si interroga sul ruolo di Davis. Si torna al Paladozza, e si suda non poco per superare Chiusi. Vittoria corale (quattro in doppia cifra e terza in fila dopo decenni), ma il buon gioco è ancora lontano. La prima delle due trasferte in Friuli, ed è storia recente, potenzialmente la più abbordabile, finisce con una sconfitta a Cividale: la solita Effe che tiene per metà gara, per poi sbragare nel terzo quarto. L’ultimo è una disperata rimonta, ma la tripla decisiva per allungare il match arriva nelle mani sbagliate.

Le cifre, dopo cinque gare, dicono di una Fortitudo che fra i singoli è trascinata, come previsto, da Thornton (15,8 punti a sera), ed Aradori ad inseguirlo (12). La vera sorpresa però è il campionato fin qui di Simone Barbante (8,8pt subito dietro i primi due). Paci e Davis, quelli al momento più in difficoltà, viaggiano a cifre sotto le aspettative (3punti in 4 gare per Paci !), sebbene l’ex Biella invece abbia dato segnali a Cividale. Segnare contro la Fortitudo non è semplice: quarta difesa (69,0pt concessi) e rispettivamente prima nella percentuale da tre concessa (28%) agli avversari, e terza in quella da due punti (34,2%). Pure davanti non si va poi così male, con un 53% al tiro da due punti, prima di tutto il girone rosso.

(Foto di Cesare Di Sanno)

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