Alessandro Gentile è stato intervistato da Mario Canfora sulla Gazzetta, parlando anche del suo mancato arrivo alle Vu Nere.
Un estratto delle sue parole.

Trento, nonostante la speranza fosse un club di Eurolega. È vero, ci credevo, l'ho sperato. Credo di valerla, ma non mi arrendo. Le scelte non dipendono solo da me. Spero che me la possa rimeritare e che qualche club possa darmi l'opportunità. Trento mi ha cercato, mi ha voluto con forza. E alla fine l'importante era fare un passo avanti rispetto all'anno scorso con l'Estudiantes, dove non ho giocato in Europa. L'Eurocup è una signora manifestazione, Trento un signor club e allora mi sono detto: "ripartiamo da qui, perché aspettare?". Gli obiettivi sono i playoff e andare avanti quanto più possibile in Eurocup.

L'NBA resta un sogno? Spero di no. Melli ci è arrivato a 28 anni e mezzo, Scola a 27. Datemi tempo (ride). Sono molto ambizioso come persona e giocatore, è anche per me un sogno. Non una malattia ma un obiettivo. Ci sono andato vicino con Houston all'inizio della mia ultima stagione a Milano, parlai con Mike D'Antoni, sembrava tutto fatto ma non è stato così.

Bastano Rodriguez e Teodosic in Serie A per migliorarla? Hanno aumentato l'attenzione e alzato il livello del gioco, ma tante altre cose non vanno. Strutture e organizzazione dei club sono due aspetti molto carenti. Così come è brutto essere in 17 squadre col mrno di riposo. Comunque sono troppe, bisogna averne di meno.

Prima di Trento l'ha cercata la Virtus- Sì, ho parlato con Djordjevic, mi voleva, poi è intervento Baraldi che non era d'accordo con l'allenatore ed è finita lì.

Chi vince il campionato? Milano. Ha tante cose più della Virtus, faccio fatica a capire come non possa vincere.

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