Legabasket e FIP stanno discutendo per la nuova convenzione che andrà approvata dopo che il Consiglio Federale di febbraio ha stabilito le nuove regole di eleggibilità, ovvero 5+5 o 6+6. Spicchi D'Arancia riporta alcuni dei temi caldi. La FIP dovrebbe approvare la richiesta di equiparare tra serie A e A2 la possibilità di schierare come atleti italiani quei giocatori che abbiamo almeno 2 anni di formazione, e la possibilità di completare il percorso. Un esempio è Arturs Strautins, che quest'anno a Capo D'Orlando in serie A ha giocato da straniero, mentre a Orzinuovi in A2 da italiano.
Sulla questione visti, invece, un accordo pare più lontano. La Legabasket ne ha chiesti 7 per chi userà il 5+5 e 8 per chi sceglierà il 6+6, ma difficilmente ne saranno concessi così tanti, dato che il CONI ha concesso alla FIP un totale di 200 visti che saranno così distribuiti: 112 per la serie A, 64 per la A2 e 24 per la serie A femminile.
La Legabasket avrebbe anche chiesto di portare da 4 a 3 anni il percorso di formazione italiana, come in Germania, Spagna e Francia, ma la richiesta sarà quasi certamente respinta.
Infine, si sta discutendo anche dei prossimi "premi italiani", con la GIBA al tavolo della discussione oltre a Lega e FIP. E' probabile che l'ammontare dei premi aumenti, dato che l'idea è quella di aumentare il montepremi complessivo da 640mila euro a 1 milione, da redistribuire solamente tra le squadre che sceglieranno la formula 5+5. Sono allo studio anche formule che consentano di valorizzare gli atleti cresciuti nel vivaio delle squadre che le utilizzano, ma qui per ora non pare ci siano accordi imminenti.

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