Stefano Mancinelli è stato intervistato da Massimo Selleri per il Carlino.

Ripartire è stata molto dura perché ho passato tre mesi in cui mi sono preoccupato solo di tenermi in forma, ma non ho pensato alla condizione fisica. Iniziare subito a un ritmo così alto è stato tosto, ma adesso ho trovato il ritmo e sarò pronto per il 2 ottobre quando inizia il campionato, anzi già il 23 settembre per la Supercoppa

Nel ritornare ha dato l'impressione di voler chiudere quella parentesi che aveva aperto il qiorno che se ne andò dicendo che non era Del Piero. E' così? “Era il 2009, avevo 26 anni e me ne andai perché avevo il presentimento che rimanendo avrei solo nascosto un problema che sarebbe emerso nei mesi successivi. I ragazzi quell'anno furono bravissimi, vinsero il campionato con un canestro di Malaventura, ma tutto si fermo lì. Del Piero rimase alla Juventus perché c'era una società e una proprietà. Qui era rimasta solo la Fossa dei Leoni a crederci, neppure il pubblico era più unito”

Da capitano descriva la squadra. “Siamo forti, ma avendo cambiato tanto abbiamo bisogno di tempo. Credo che siano state colmate le lacune della passata stagione nei vari reparti. Ad esempio con Justin Knox abbiamo migliorato il livello tra i centri. Daniel era un giocatore di energia che non aveva molti movimenti, Justin dal punto di vista tecnico è completo garantendo la stessa energia. Se lo vedete un po' in difficoltà è perché Boniciolli non è un allenatore come gli altri: a lui piace sfidare i giocatori mettendoli in difficoltà”

Sta dicendo che arriverà quella vittoria che l'anno scorso è mancata per arrivare in A? “Diciamo che essendo più forti ci sono maggiori probabilità che questo avvenga. Del resto abbiamo tenuto testa a Milano e al Galatasaray”

Dopo Milano Boniciolli si è lamentato del vostro atteggiamento e anche contro Piombino siete partiti con la testa un po' pesante. Che ne pensa? “Matteo fa bene a battere su questo tasto perché la concentrazione va allenata e questo è il momento migliore per abituarsi a certe sollecitazioni, perché non c'è l'ansia del risultato. Dateci il tempo di conoscerci e di affiatarci. Credo che lui sia soddisfatto del nostro lavoro, ma essendo un tecnico molto preparato sa che in questa fase alla squadra servono più i rilievi che i complimenti”

Il suo amico Guido Rosselli gioca in Virtus. Avete già iniziato a parlare di derby? “Certo e ci stiamo prendendo in giro. Siamo stati a cena qualche volta a Bologna e alla fine si parlava del derby, anche perché ci sono dei nostri amici di Torino che vorrebbero venire a vederci con una maglia divisa in due stampe, una con i simboli della Effe è l'altra con quelli della V nera. La nostra è un'amicizia salda: resisterà al derby. Ma due settimane prima di Natale smetterò di sentirlo perché in campo sarà una guerra sportiva vera”

ARRIVATO UMEH, LA VIRTUS E' AL COMPLETO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE