Prima ancora del problema capienza dei palasport, il basket italiano deve risolvere quello di poter tornare a giocare. A oggi infatti manca la luce verde dal Governo, e mancano i protocolli per la ripartenza.
Il presidente di Venezia - Federico Casarin - ha parlato di questo al Corriere del Veneto.
Un estratto delle sue parole.

Peccato che non si sappia ancora nulla sui protocolli di sicurezza che dovremo osservare. Il fatto è che non abbiamo indicazioni. Stiamo aspettando il protocollo che dovrebbe elaborare il Governo, di concerto con il CONI, che a sua volta lo dovrebbe girare alla Federazione e poi alla Legabasket, quindi alle società.
So per certo che il presidente FIP Petrucci ci sta muovendo a tutti i livelli istituzionali competenti per arrivare a un risultato. Di questo non possiamo che ringraziarlo.
Un'idea ce la si è fatta. Penso a come si stanno muovendo le società di calcio, oppure quelle di basket in NBA o Spagna, dove il campionato è ripreso. Si faranno periodicamente i tamponi agli atleti e a tutto lo staff che, insieme, andranno a costituire una "bolla", ovvero un gruppo chiuso, facilmente tracciabile. Naturalmente i costi aumenteranno, sia per i tamponi sia per tutte le operazioni di sanificazione necessarie.

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