Il centro Fortitudo Justin Knox è stato intervistato oggi da Stefano Brienza su Stadio.

Justin Knox, come arriva alla prima di campionato? “Mi sento bene, la forma è allo stadio dove deve essere per l'inizio della stagione. Sono eccitato e la Supercoppa ha contribuito, portando una grande iniezione di fiducia. Speriamo di continuare così nelle prime gare”

Nel weekend avete avuto il primo assaggio di tifo biancoblù. “Ho già notato che sono sempre vicini. Ci hanno aiutato a vincere la finale creando un'atmosfera benefica a nostro vantaggio. Si vede che sono diversi. Ho visto altre tifoserie calde, ma non vedo l'ora di vedere quanto rumore riescono a fare quando giochiamo in casa. Non so cosa aspettarmi, immagino dei soldout e grande atmosfera”

La chiamano già "Fort Knox" e c'è un coro per lei. “In tanti mi hanno chiamato così, non è male come nickname. Carica i tifosi come si deve. Il coro è molto divertente, voglio sentirlo a palazzo”

Le piacerebbe imparare un po' d'italiano? “Sì, mia moglie arriverà qui per il Columbus Day (12 ottobre, ndc) insieme a mio figlio di due anni e frequenteremo un corso insieme. Il grande rimane a casa per seguire gli studi”

Cosa significa l'Alabama per lei? “È dove sono nato, cresciuto, dove ho gran parte di famiglia. Tuscaloosa è un posto di grandezza media e dal ritmo di vita basso, compassato. Ma ci si può anche divertire con numerosi festival musicali”

Dopo tre anni all'università di Alabama, il trasferimento a North Carolina. Non permesso dai regolamenti, bypassati grazie ai buoni voti. Una storia lunga e pressoché unica. Ce la racconta? “Ho deciso di cambiare per questioni ambientali: tanti coach e poche vittorie, mai una postseason. Non avevo prospettive e volevo diventare un professionista. Avrei voluto andare alla vicina University of Alabama a tBirmingham ma il mio college bloccò l'operazione. Per motivi di rivalità dissero, una rivalità che in realtà non è mai esistita».”

E poi? “Sono stato costretto a cercare un'altra strada. Ho incontrato varie scuole e sono andato a UNC. Avevo voti alti, quindi per me si fece un'eccezione, e non dovetti saltare un anno sportivo come prevede il regolamento. Fu un'ottima decisione: arrivammo nelle Elite 8 del torneo NCAA, migliorai molto e trovai subito lavoro in Europa. Ora sono a un paio di mesi dal prendere finalmente il master in business management Dopo la carriera vorrei rimanere nel basket: come coach o da agente».

Cosa pensa di coach Boniciolli? “Che è bravo e molto duro, come deve essere. Abbiamo aspettative e pressione, deve essere sicuro che faremo risultato. Ho avuto altri coach così e sono sempre stato capace di rispondere alla sfida”

Secondo lui Knox dovrebbe giocare in Eurolega. E secondo Knox? “Personalmente credo che potrei giocare anche in NBA. Ma alla fine è una questione di situazioni, di conoscenze. Credo di aver avuto una brutta gestione ad inizio carriera, e che la mia nuova agenzia saprà portarmi dove merito. Prima che il corpo ceda”

A 27 anni non è certo a fine carriera “No, ma hey (ride, ndc), lì sotto in post basso se ne prendono tante. Meglio essere lungimiranti”

Che messaggio lancia ai tifosi prima di cominciare? “Io e la squadra lotteremo dando tutto sul campo: vogliamo che loro facciano lo stesso per noi. ANorth Carolina avevamo 20000 spettatori con tanto di banda che facevano un casino pazzesco. Questa è la mia sfida: vorrei vedere 5000 di loro eguagliare e superare quel casino”


(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Kontatto Bologna)

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