POZZECCO: SCELTA DETTATA DAL CUORE, SONO UNO EMOZIONALE. BONICIOLLI MI HA OFFERTO IL SUO AIUTO
Il nuovo allenatore della Fortitudo - Gianmarco Pozzecco - è stato intervistato da Mario Canfora sulla Gazzetta dello Sport.
Ecco un estratto delle sue parole.
Una scelta dettata dal cuore? Dal profondo del cuore. Quando giocavo a Varese il mio sogno era di indossare la canottiera della Fortitudo. E per andare lì rinunciai al 30% del mio stipendio. Certo, il finale non fu il massimo visto che mi misero fuori squadra alla fine della stagione 2004-05, ma la maglia e la gente fortitudina hanno sempre rappresentato qualcosa di speciale. Da giocatore, prima di firmare per Capo d'Orlando dove ho chiuso la carriera, dissi no al patron della Virtus, Sabatini. Mi voleva a tutti i costi, ma rifiutai perché con quella maglia proprio non mi vedevo. Sono uno emozionale, a certi valori ancora ci tengo.
L'obiettivo principale? Intanto di finire la stagione in maniera diversa dall'altra volta. Ma allora fu colpa mia, giocai male, non avevo il fuoco dentro. Quello che ho adesso: vengo carico per riportare la Fortitudo in A e sono pronto per l'esordio di sabato con Montegranaro.
Cosa facevo a Formentera? Molti penseranno nulla. Ingrati, giocavo nella Lega amatoriale di Ibiza. Uno spasso, divertimento puro. Per giocare prendevamo il traghetto, i compagni mi portavano il vino, i formaggi, io ricambiavo con le scarpette Nike. Ci siamo qualificati per i playoff che cominciano l'8 aprile. Avrei intenzione di chiedere alla Effe l'escape Ibiza, tipo come fece Edmundo con la Fiorentina per andare al Carnevale di Rio. Comunque, ho visto più partite in questi mesi in cui sono stato fermo che in tutta la mia vita. Ovviamente, anche tanta Fortitudo.
Parlato con Mancinelli? Certo. Mi viene da ridere perché ora dovrò allenarlo e lui è uno dei miei più grandi amici. Successe già con Basile e Soragna a Capo. "Da oggi dovrete darmi del lei", dissi loro. "Certo, ora se ne vada a fare in c...", fu la risposta. Scherzi a parte, l'importante è sempre il rispetto dei ruoli. Comunque, nel fare il coach dovrò essere più cinico, più freddo, calcolatore.
E Boniciolli? Un grande. Mi ha chiamato e spiegato tutta la situazione offrendomi il suo aiuto. La Effe era in buonissime mani, ora devo solo completare il suo percorso.