LA PRESENTAZIONE DI MATTEO FANTINELLI: "SAREI VENUTO VIA DA TREVISO SOLO PER LA FORTITUDO"
E’ Marco Carraretto a presentare il nuovo arrivo Matteo Fantinelli.
“Siamo qui con il nostro primo nuovo acquisto, abbiamo cercato di portarlo a Bologna dopo che ha rifiutato la proposta di Treviso, perché può essere il simbolo di questo nostro nuovo cammino. Da avversario lo abbiamo apprezzato, ora ce lo godremo al Paladozza. Avrà un contratto per questa e la prossima stagione, e avrà il numero 21: è stato mio, sono contento che ora lo abbia lui. Me lo ricordo da avversario nel primo anno di A2, ha qualche limite ma anche tanta energia per rendersi sempre utile. Per questo con assist e rimbalzi ha qualcosa in più degli altri, poi lo vedete, fisicamente c’è, può difendere su 4 ruoli, e per l’allenatore sarà un jolly importante. Ha voglia ed entusiasmo, è un bell’inizio”
Parola poi al giocatore. “Sono contento, è stata una scelta molto difficile dopo aver fatto 4 anni in una società che avrei lasciato solo per venire qua. Non vedo l’ora di cominciare, sono molto carico”
Come sei arrivato a questa scelta che a Treviso non hanno preso bene? “Avevo messo in conto che non sarei uscito da Treviso tra gli applausi, ma abito qua vicino, sono cresciuto guardando la Fortitudo, la prima volta che sono venuto via da Faenza è stato per la Effe, e ho scelto per questo motivo.”
Le tue prime partite da tifoso, e quali giocatori ti hanno ispirato? “La vedevo spesso in tv, poi la prima dal vivo fu quando la Fortitudo sconfisse Siena, unica in campionato, l’anno della retrocessione. Ispirazioni? Non ne ho avute tante, quello che mi colpiva era la passione e il fatto che tutti davano il massimo. Io cercherò di fare uguale, pur con le mie lacune tecniche altrimenti sarei altrove, ma garantisco che darò sempre tutto me stesso”
L’ex F e Treviso Iacopini ha detto cose dure contro gli attacchi sui social. “Lui l’ho conosciuto bene in questi anni a Treviso, ma non ho letto quello che ha scritto. A prescindere lo ringrazio, ma ripeto: dopo una scelta simile è normale che ci possano essere delle critiche. So che potrò diventare un bersaglio, e quando giocheremo al Palaverde sarà quel che sarà”
Con Pillastrini hai mai parlato di Fortitudo? “No, con lui si è parlato solo di cose tecniche”
L’anno prossimo cambierà la formula del campionato, ci sono più possibilità. “La regola della singola promozione è penalizzante, d’ora in poi sarà importante anche la regular season, e se non ci sarà la promozione diretta vedremo cosa capiterà nei playoff, quindi servirà un buon piazzamento e partire bene. Maggiore pressione essendoci tre posti? Magari capiterà tra i tifosi, ma se una squadra ha come obiettivo vincere a queste cose non ci pensa. Di certo in questi anni anche svariati team che non sono stati promossi avrebbero meritato di salire. Comunque, ripeto, chi vuol vincere non fa calcoli”
Anche con Treviso avevate l’obiettivo promozione e non ci siete riusciti. “Abbiamo vinto la Silver il primo anno, poi siamo sempre stati tra le prime sbagliando però l’obiettivo grosso. Ora ci provo qua, so che servirà lavorare tanto, ma vogliamo tutti fare il massimo, lavorare in un certo modo, e i risultati verranno di conseguenza”
Conosci qualcuno? “Di persona no, solo da avversari. Ma ci conosceremo, e troveremo la quadratura del cerchio”
Alla Fortitudo cosa può essere mancato, fin qua? “Non c’è una ricetta, si può solo pensare a cosa sarebbe successo in caso di vittoria Fortitudo (ma anche nostra) nella gara 1 di semifinale. Questione di dettagli, quelle cose su cui si deve lavorare in palestra”
Avrai un ruolo importante, sei il primo tassello. “Più che questo, ripeto, la mia scelta è stata per venire qua, senza altre cose. Poi chiaro che avere un ruolo di punta ed essere il play titolare mi riempie di orgoglio”
Sei uno che può fare delle triple doppie, tra assist e rimbalzi. “Forse è per questo che mi hanno voluto, non sono il classico play, e quindi la squadra dovrà essere pensata anche in base alle mie caratteristiche. In campo mi piace fare molte cose senza eccellere in qualcosa di fondamentale ma rendendomi utile in molti campi”
Cosa significa giocare per la Fortitudo? “Grande orgoglio, non è una squadra e non è una tifoseria come tutte le altre”
Obiettivi personali? “Personali non ne ho, i miei combaciano con quelli della squadra. Ho un biennale, sono contento, speriamo di fare il massimo”
Infine, ancora parola a Carraretto sul mercato. “Il play era il primo tassello della squadra, ora lo abbiamo consolidato. Adesso cerchiamo due americani, guardia e pivot, e mancano un paio di ragazzi dalla panchina per dare fiato a Fantinelli e un vice Mancinelli”