La presentazione di Jerome Dyson.

“Sono contento di essere qua, per me è un nuovo inizio, e dalle prime impressioni che ho avuto mi sembra di essere qua da molto tempo. I compagni mi hanno aiutato ad inserirmi, e dopo aver iniziato la stagione a Roma ho voglia di mettermi in discussione e fare bene, ho feeling con l’allenatore e non vedo l’ora di competere per le gare che contano”

Perché hai scelto la Fortitudo? “Avevo bisogno di ripartire dopo che le cose non erano andate bene dove ero in precedenza, specie nel finale. Ho avuto questa opportunità, ricordavo quando ho giocato da avversario l’ottima atmosfera e il modo di giocare della squadra, quindi per me è stata la scelta migliore”

A Roma cosa non ha funzionato? “Non voglio parlare di Roma, sono qui e parlo di cosa posso fare in Fortitudo. E’ il passato, e questo è un nuovo inizio”

Qui cosa potrai dare? “Ho visto che la squadra finora ha lavorato bene, cercheremo di fare di tutto per migliorare ancora sapendo che il percorso fin qui è stato positivo. Saranno due mesi impegnativi, cercherò di dare il mio contributo per fare qualcosa di speciale”

Si potrà restare tra le prime otto? “Penso di sì, finora hanno fatto tanto di buono, e a me piace vincere, uno dei motivi per cui sono arrivato qua. Spero di poter dare il mio contributo per restare in una posizione di classifica costante lungo tutta la stagione. Giorno dopo giorno cercherò di conoscere meglio i miei compagni e di capire cosa si deve fare”

Il soprannome Sniper (“cecchino”)? “Mi è stato dato a Brindisi, mi pare. Comunque ho parlato tanto con l’allenatore, e spero di poter essere uno Sniper…”

Il tuo ruolo preferito? “Uno o due, ho avuto modo di giocare in entrambi i casi, mettendomi al servizio dei compagni che segnando. E riesco a trovare le mie soluzioni in entrambi i casi”

Come vivete questa strana situazione, con il rischio di giocare a porte chiuse? “Ho visto qualche video, ho giocato da avversario, qui i tifosi sono incredibili e sono parte integrante della squadra. Il loro apporto non deve mancare, vorrei ci fossero. Giocare a porte chiuse non mi è mai successo, sarebbe una novità, sarebbe come un allenamento senza l’adrenalina del tifo esterno, spero di non doverlo provare”

Oltre a Mancinelli, chi conosci? “Lui è un ottimo ragazzo, ci ho giocato insieme a Torino, è uno che sa sempre come farti sorridere. Come giocatore è esperto, conosce il campionato e sa come gestire le situazioni. Gli altri li ho già affrontati un po’ tutti, qui o al College, quindi questo rende ancora più semplice il mio inserimento. Bene o male li ho già conosciuti tutti”

Qualcosa extrabasket? “Il mio modello è stato Tracy McGrady, per il resto mi piace stare a casa a guardare Netflix o videogiochi”


Il video, grazie a Sportpress




(foto Daronz)

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