MANTOVA - FORTITUDO, IL DOPOPARTITA
Va bene, va bene. Perdere a Mantova ci può anche stare, peraltro provando per l’ennesima volta che la Fortitudo da trasferta, sconfitta per sconfitta, se non altro quando gioca contro squadre di prima fascia almeno ci va vicino, a vincere. Cosa che invece non riesce nei viaggi contro presunte secondarie (che sono di vario genere: Chieti ha vinto anche ieri, mentre Matera da un po’ è già tanto se non esce con 40 sul groppone). Quello che lascia malinconia è come certi ko arrivino in fotocopia, figli di momenti di blackout dove è normale che ad un certo punto le avversarie si gasino e riescano infine, in un modo o nell’altro, a fortificarsi di fronte agli attacchi disperati del finale. Terzo quarto infingardo, come successo a Chieti, e come invece spesso e volentieri al Paladozza capita alle avversarie. D’altronde il fattore campo se non fosse tale non sarebbe fattore, e allora ci sta, forse.
Chiaro. La Fortitudo di questi giorni è un cantiere aperto, tra gente che dovrebbe rientrare (Flowers, visto almeno far la ruota in Lombardia) e gente che dovrebbe esordire. Poi il detrattore potrebbe anche disquisire sulla dipartita sprint di Iannilli – doppia doppia ieri, solo per la cronaca e niente altro – ma è anche vero che tenere un giocatore con la valigia in mano solo per due partite, con il rischio di infortunio (andatelo a dire a Williams, sponda Virtus), avrebbe complicato tante cose. Si fa con quel che si ha oggi, non dimenticando che il peso di uno straniero in A2 è un po’ diverso rispetto a quello che è in serie A, e che tutto sommato di più non lo si poteva chiedere, chissà, alla truppa bolognese in quel di Mantova. Dove, curiosità, c’è stato parziale riscatto nel settore esterni ma meno cose positive tra i lunghi, dove Daniel ha sfarfallato per un po’ troppo, Italiano non è pervenuto, e solo Quaglia, se vogliamo, ha fatto il proprio.
Il bicchiere mezzo pieno va visto a proposito di come la Fortitudo, a differenza di altre trasferte, presa la botta non sia collassata. Si potrà disquisire sull’espulsione di Boniciolli – che sulla questione età tra Candi e Di Bella aveva già avuto sassolini da togliersi all’andata – ma quello, oltre al break, ha dato una scossa alla Fortitudo e cloroformizzato Mantova. Peccato per gli sdeng che avrebbero potuto renderla totale, la rimonta: ora si guardi a Imola, che non la smette di vincere.
Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore - Campogrande e Quaglia ormai meritano di essere considerati giocatori da rotazione eccome, mentre se non altro, come detto, la squadra non ha messo la testa nell’asciugamano quando ormai le cose parevano andate a ramengo.
Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Forse i veterani non sono riusciti a drenare i problemi nella parte centrale della partita, e questa è stata la chiave. Poi, uscendo dal rettangolo di gioco, le lamentele da parte di chi vorrebbe vedere la partita in tv laddove dicono che la partita verrà teletrasmessa. Tra interferenze di palinsesto e problemi tecnici, a metà campionato siamo ancora alle aste. Nel 2016. Malgrado le dichiarate esclusive.
(foto Fortitudo Pallacanestro)