Alla vigilia della sfida di Supercoppa contro Mantova, il coach della Fortitudo Matteo Boniciolli ha parlato in conferenza stampa. Nazzareno Italiano sarà fuori, e Michele Ruzzier è in dubbio.

Avrei potuto presentarmi con un ciclostile dell'intervista fatta da Pillastrini, perché sostanzialmente i concetti espressi sulla difficoltà del campionato, sull'innalzamento della qualità del Campionato e sulla Difficoltà di assemblare anche con pochi elementi nuovi una squadra che si porta dietro i veterani dell'anno passato, sono le cose che avevo intenzione di dirvi e condivido in tutto. In realtà, è giusto fare una valutazione sulla prestazione e su quello che andremo a fare in SuperCoppa e campionato.
Precampionato: dal punto di vista fisico e tecnico abbiamo lavorato bene non avendo grandi problemi fisici, se non nell'ultima settimana perché giocheremo la SuperCoppa senza Italiano e probabilmente senza Ruzzier. Il lavoro tecnico e fisico è stato di primissimo livello, però dal punto di vista dello spirito di squadra e della consapevolezza, siamo ancora un tono sotto rispetto alle aspettative. A testimonianza di questo, c'è il fatto che quando siamo stati capaci di combinare aspetto fisico e approccio mentale abbiamo giocato grandi partite con squadre di livello superiore, come contro il Galatasaray e Brindisi. Il precampionato ci dice che quando uniamo condizione fisica, cazzimma e consapevolezza dei nostri obiettivi, siamo una squadra molto competitiva. Per motivi vari, come la stanchezza, non sempre siamo riusciti a mettere in campo la stessa durezza mentale necessaria per andare ad esercitare un ruolo di primo livello.

In campionato? La prima risposta l'avremo dalla SuperCoppa. La qualità tecnica di questo campionato si è alzata in maniera esponenziale, molte squadre hanno irrobustito il loro roster, altre hanno alzato la qualità delle rotazioni, come Daniel arrivato a Mantova, capace da solo di vincere le partite. Squadre come Ravenna e Trieste non partono da favorite però possono dire la loro. Sarà un campionato molto duro, molto più dell'anno scorso che noi affronteremo bene solo se saremo umili e concentrati. Non sono il tipo che si para il culo, a Muratori preoccupato dopo sconfitta a Ravenna l'anno scorso, con i playoff in dubbio, dissi che il problema non sarebbe stato se fossimo entrati o meno nei playoff, ma se fossimo andati o meno in A1. Quest'anno la lotta per l'unico posto sarà molto più complicata dell'anno scorso. Chi si aspetta cammini trionfali, sbaglia. L'anno scorso quando arrivava la Fortitudo era una festa su tutti i campi, quest'anno lo sarà ancora di più perché ci candidiamo come favoriti. La parola d'ordine, il motto verso le persone che ci hanno dato tanta fiducia sottoscrivendo gli abbonamenti, copiando Steve Jobs direi che sarà: "Stay hungry, stay foolish", dobbiamo essere affamati e folli. Se saremo così, abbiamo ottime possibilità di fare un grande campionato, però se dovessimo perdere un po' di fame e follia, siamo destinati a perdere la cosa più importante qui in Fortitudo, ovvero la stima dei nostri tifosi. Dobbiamo mettercelo in testa da subito: quello successo l'anno scorso ormai è finito, ma ci deve dare la carica per raggiungere gli obiettivi. Qualora pensassimo di avere raggiunto uno status diverso, che autorizza a non dare il 110% in ogni allenamento, siamo destinati ad una strada molto breve. Nutro sempre perplessità sulla formula e sui visti, perché due visti per gli americani penalizzano in maniera clamorosa gli investimenti.
Per la SuperCoppa, l'obiettivo è quello di fare buona figura. Candi deve crescere, e con Caserta è rimasto a sedere tanto, perché ha giocato male, non per preservarlo, vorrei chiarire questa cosa. Ha giocato benissimo contro Brindisi, ma con Caserta no. Domani, magari potrebbero esserci minuti per Campogrande da playmaker in una partita di alto livello.

La SuperCoppa è un modo per reimparare a vincere? Non andiamo lì a pettinare le bambole, ma cercando di vincere. Però è chiaro che se dobbiamo rischiare di andare a Chieti senza Ruzzier e Italiano perché giocano in SuperCoppa, non li faccio giocare in Coppa perché è importante averli per il campionato. Poi se vinciamo ben venga.

La situazione di Roberts? I giocatori hanno una grande fortuna, ovvero il campo. Chris è quello che ha sofferto di più i ritmi di lavoro della squadra. Knox ha sofferto, ma l'ha vissuta in maniera diversa. Ho detto a lui che l'obiettivo individuale nei suoi confronti è che, dopo avere aiutato me e la squadra ad andare in A1, ci saluti e vada a giocare dove il suo talento e il suo atletismo gli permetterebbero di fare, cioè in Eurolega. È un mio giocatore, e non ho intenzione di fargli la guerra. La sua permanenza è stata discussa con la società e siamo arrivati al punto che la soluzione migliore sia quella di tenerlo, e mi impegnerò per far sì che Roberts raggiunga un livello superiore. Però sarà il campo a decidere, e come tutti lui dovrà dare il massimo. È arrivato in una squadra che mira ad ottenere risultati in maniera molto impegnativa e con il lavoro duro, e allora dovrà adeguarsi al nostro stile. Ci arriveremo, col dialogo e con qualche "vaffanculo" ogni tanto.

C'è un problema di incompatibilità con lui? No, assolutamente. Non sono sciocco da mettermi a litigare con un ragazzo di 28 anni. Lui è abituato a lavorare ai suoi ritmi, fa pesi, tira a fine allenamento a suo ritmo. Finora ha giocato in squadre nelle quali l'americano doveva allenarsi seriamente in settimana, per poi giocare la domenica molti minuti, perché se non produceva lui, non produceva nessun altro. Questo è uno status. Qui è diverso, ci si allena individualmente per quello che uno ha bisogno, poi c'è l'allenamento di squadra, che è tosto. E in partita, ti si chiede di stare in campo 25 minuti comprimendo il tempo di gioco e aumentando l'intensità, e se fai due sciocchezze esci ed entra un altro. Io non ce l'ho con Roberts, però ci vuole tempo perché capisca questa cosa. Chris è perfetto perché una guardia che gioca anche da 3, che al contrario di Flowers mette palla a terra e gioca pick n' roll. Però queste cose deve farle sempre. Deve adattarsi, ma ce la farà, ne sono assolutamente certo.
Pillastrini nell'intervista tra le altre cose ha detto che vincere la stagione regolare non serve a niente, e noi lo abbiamo dimostrato lo scorso anno. Lo ribadisco, non ci sarà una camminata trionfale, sarà un campionato durissimo fatto di sconfitte e momenti difficili. L'obiettivo è quello di arrivare nei playoff, magari migliorando di qualche posizione l'ingresso nella griglia, magari in una posizione che ci dia la quinta in casa ai playoff fino al terzo turno.

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