La premiazione del concorso giornalistico intitolato al Civ
Mercoledì primo Novembre si è tenuta la premiazione del "Primo Concorso Giornalistico in memoria di Gianfranco Civolani". Un appuntamento che noi di Civolandia aspettavamo con ansia.
Era una prima volta, speriamo di una lunga serie, e come tutte le prime volte l’emozione può giocare dei brutti scherzi, anche se noi componenti di Civolandia e della giuria non siamo più di primo pelo.
Tutti avevamo a cuore questo appuntamento per l’affetto, la stima e l’amore che proviamo verso il Civ. Sentimenti che ci hanno guidato fino alla serata del primo Novembre e, statene certi, ci spingeranno anche in futuro.
Non volevamo, innanzitutto, deludere il numeroso pubblico e non volevamo deludere lui, il Civ, che aveva sempre detto di non amare le commemorazioni ma che gli sarebbe bastato essere ricordato. Così abbiamo cercato di fare e così è stato.
Il Civ è stato rievocato senza un briciolo di retorica, lui stesso non l’avrebbe sopportato e ci avrebbe mandato a quel paese, anzi una ventata di allegria ha deliziato il pubblico grazie alla bravura di Giorgio Comaschi e Alessandro Pilloni.
Entrambi hanno portato sul palco dei testi del Civ, il primo l’ormai celebre “Commendator Paradiso” (forse il capolavoro di Civolani) e il secondo due articoli. Risate, tante, ma anche commozione nel ricordare momenti felici e protagonisti che non ci sono più e che hanno fatto la storia del Bologna e di Bologna.
Oltre al Civ, Bernardini, Bulgarelli, Dall’Ara, Fogli, Haller, Nielsen e Pascutti (tutti salutati da fragorosi applausi).
Il centro della scena, però, è stato preso, come era giusto che fosse, dai più giovani. I vincitori del primo premio Gianfranco Civolani (dedicato agli under 35), preceduti dagli interventi, modulati dalla brillante conduzione della serata di Manfredi Campione, di: Roberto Beccantini, grandissima firma del giornalismo e allievo del Civ, Mattia Grassani, massimo esperto di Diritto Sportivo in Italia, e Giancarlo Marocchi, il calciatore che parla come un professore.
Il concorso è stato articolato su tre sezioni per ricordare l’eclettismo del Civ e le sue passioni: la scrittura, la radio e la televisione.
Vincitori, accompagnati dalle rispettive motivazioni della giuria, sono stati proclamati:
Sezione Radio:
Lucretia Paggetta di Sesto San Giovanni (MI) per aver raccontato storie di sport capaci di cambiare il pensiero dominante della società. Testo scorrevole, fluido. La voce non sovrasta la storia che l’accompagna.
Sezione televisione:
Greta Beccaglia di Prato per aver sottolineato l’importanza e la bravura delle donne nel giornalismo sportivo italiano proponendo l’esempio della collega Rosanna Marani, pioniera di questo mestiere.
Sezione testo scritto:
Lamberto Rinaldi di Faleria (VT) per aver raccontato la storia del Pineto United, come esempio di calcio e integrazione, esprimendo la forza del reportage, asciutto, giornalistico. Al Civ sarebbe piaciuto non solo per la bella storia, ma anche per il riscatto sociale che evoca.
Va detto che la scelta non è stata facile e anche gli altri lavori arrivati alla giuria erano di pregevole qualità.
Siamo sicuri che al Civ sarà piaciuta questa serata, perché il Civ era lì con noi. Si percepiva la sua presenza. Ed è bello che oggi, a quattro anni dalla sua scomparsa, oltre a noi di Civolandia e a tutti quelli che gli volevano bene, lo stiano celebrando anche la Virtus, prima a punteggio pieno in campionato e seconda in Eurolega, e il Bologna, sesto in serie A e in piena corsa per accedere alle coppe europee.
Civ, quante cose avresti da dire e scrivere.
Giulio Giusti