(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

La palla che rimbalza su un parquet è il suono più bello del mondo, altrimenti non saremmo qui a guardare gente che lo fa (non sempre bene, ma vabbè) e, da parte nostra, a raccontarlo. Torna quindi a rimbalzare in campionato, 'sta boccia, dopo una estate Fortitudo fatta prima dello scombussolamento - non imprevisto, non imprevisto - della questione Caja e poi con il riassestamento attraverso Cagnardi e la nuova squadra. E niente altro da raccontare, nel più classico del nessuna nuova, buona nuova. Abbiamo dovuto spesso e volentieri raccontare degli strali provenienti dalla Trinacria: per fortuna di tutta la A2 ora il problema ce lo avranno al piano di sopra, consci che, a quanto pare, nessuno tra chi comanda ha davvero intenzione di ricondurlo a dialettiche urbane e condivise. Tradotto: si multino pure i tifosi che dicono birichino a qualche ex in campo, si faccia finta di niente quando a farlo è lui. Ma, come detto, ci pensi Gandini o chi per lui, ora.

La Fortitudo è squadra che parte con la Supercoppa in bacheca, a chiudere un precampionato di alti e bassi ma che, in quanto precampionato, non deve essere nè giudicato nè valutato. Mentre quanto visto a Livorno, benchè di grande giubilo collettivo, deve restare un episodio: difficile pensare di centellare o quasi ad ogni partita, difficile credere che Gabriel o Mian trentellino costantemente. Meglio ragionare su altre cose, ovvero su un affiatamento che pare già di buon livello, di una condizione fisica più che sufficiente, con il rientro - già domenica - di Panni e di Aradori (tutto secondo programmi, per ora). Ergo, rimandiamo ogni successivo giudizio, ok? Anche se, con coppa in cascina, si parte con il sorriso sulle labbra. Sapendo che è un attimo, ai ritmi della odierna A2, farlo sparire.

Milano (Urania), quindi. Realtà già conosciuta in orologi e simili, ora - nel nuovo campionato a girone unico - regolarmente avversaria da classifica che, diciamolo subito, non ha più Matteo Montano. Che qui ci ha giocato per anni ma che, in estate, ha seguito Boniciolli a Torino. Squadra ambiziosa senza impazzirci dietro, che ha riportato in città Alessandro Gentile, all'ennesimo tentativo di dare un po' di continuità territoriale alla carriera di chi, da quando lasciò l'altra Milano, ha cambiato almeno una squadra all'anno. Gli stranieri sono il lungo Udanoh, già varie apparizioni in Italia, e l'esterno Potts, caso non frequente di americano ri-riconfermato, essendo già al terzo anno a Milano. Attenti al solito Amato, giocatore di grande esperienza di A2, mentre a roster c'è anche Theo Anchisi: il babbo Matteo fu apprezzato gregario nella Fortitudo del primo scudetto. Allena Marco Cardani, in arrivo dalla Pielle Livorno.

Si gioca domenica, ore 18. Diretta LNP Pass e Radio San Luchino

Domenica riprende "Basket Land", sul canale 81 dtt
Virtus, inizia il campionato: domani alle 20 a Trapani