Jaleen Smith è stato intervistato da Cesare Milanti su Eurohoops.
Un estratto delle sue parole.

È davvero bello avere compagni di squadra che si trovano sostanzialmente nella stessa situazione in cui mi sono trovato io e che hanno una famiglia. Sono tutti ottimi professionisti, veniamo tutti per occuparci dei nostri affari in campo. Fuori dal campo si scherza ed è un’esperienza diversa da quella che ho vissuto io. Ho giocato in squadre giovani, anche l’anno scorso i miei compagni non avevano davvero figli. Maodo Lo aveva il suo bambino, quindi eravamo davvero in sintonia su questo. È davvero bello anche solo avere compagni di squadra che sono nella tua stessa situazione, è davvero bello.

La convivenza con gli altri esterni e gli aspetti del suo gioco. Ho migliorato la mia capacità di tiro dal perimetro, il che può davvero aiutare le guardie. La mia versatilità nel giocare dentro e fuori la palla aggiunge più scelte agli allenatori che possono usarmi. Anche la mia capacità difensiva, penso di averci messo molto su questo. Arricchirà ciò che l’allenatore può usare. Non sarà una scelta difficile, perché tutti e quattro possiamo essere molto versatili in ogni modo possibile.

Dunston ha avuto un percorso simile, iniziando dal bassa la sue carriera europea. Gli ho già fatto alcune domande su come è stato il suo viaggio, e non è diverso dal mio. Ha iniziato giocando poco, poi quando si è trasferito a Varese ha dato tutto e ha finito per trovare un posto in EuroLeague. E da allora è lì.

Alla fine, i giocatori stranieri che riescono a raggiungere le competizioni d’élite in Europa condividono tutti traiettorie simili. Ascoltare storie del genere è davvero pazzesco, perché vieni da piccoli team in Europa, ovunque tu sia, e i grandi team scoprono ragazzi che diventeranno grandi lavoratori e professionisti a causa di quello che hanno passato. Sono stato nel secondo campionato in Germania con l'Heidelberg e nel primo campionato con il Ludwigsburg senza giocare in una competizione internazionale prima di passare all'EuroLeague. È stato davvero bello.
A Ludwigsburg ho giocato con un veterano come Tremmell Darden, ha giocato con Madrid, Zalgiris e Olympiacos. Vederlo giocare con il Bayern è pazzesco! Ha 42 anni e sta ancora ballando. Ciò dimostra l'amore per il gioco. Ho imparato che si prende cura del suo corpo ogni giorno prima e dopo l'allenamento. Ho provato a copiarlo. È sempre bello avere veterani del genere per costruire la tua esperienza e imparare da loro ogni singolo giorno. È stato davvero utile per la mia crescita.

Il rapporto con coach Banchi. Essere allenato da lui ci porterà libertà e la capacità di leggere. Anche in uno dei nostri primi allenamenti insieme, era più che altro semplicemente di letture: qualunque cosa ci dia la difesa, ci lascerà giocare. Non sarà tutto schemi. Guarderemo ancora alcune cose in attacco, ma non sarà un "Questo giocatore prenderà la palla", o "Farai questo o quello". E' più un gioco di letture. Anche con i nostri lunghi, che sanno poppare e rollare: darà loro più versatilità, e di conseguenza per noi esterni. Giocheremo a seconda di quel che ci darà la difesa, essendo liberi in campo.

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