VITALI: MAI SEGNATO UN TIRO COSI'. ORA RESTIAMO CONCENTRATI E ANDIAMO A VARESE PER SVOLTARE
Michele Vitali - uno degli eroi della vittoria Virtus con la tripla che ha chiuso la sfida con Sassari - è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.
Ecco le sue parole
Michele, come è stata la nottata dopo quel tiro? «È più bello andare a dormire dopo una vittoria».
Quante volte l'ha rivisto? «L'ho rivisto ma non bisogna fare l'errore di focalizzarsi solo su quello. Siamo stati bravi a rimanere concentrati all'inizio del supplementare per prendere quel vantaggio che ci ha fatto stare più tranquilli anche se alla fine abbiamo rischiato. Però, dopo Caserta, avevamo già dato, stavolta l'abbiamo portata a casa».
Sassari è rientrata da -9 a -2 in meno di un minuto, poi è arrivata la sua tripla. Cosa si pensa in quei momenti prima del tiro? «Hai poco a cui pensare, ho solo cercato in una frazione di secondo di mettere a posto i piedi».
Aveva mai realizzato un canestro del genere? «Solo a livello giovanile, sempre in Virtus. A livello senior è il primo, il più importante fin qui. Sono molto contento, è una grande emozione ma ora non dobbiamo esaltarci proprio come ci siamo depressi dopo le sconfitte».
Un messaggio particolarmente gradito? «Quelli delle persone che mi sono state vicine nei momenti bui. E facile farsi sentire solo quando le cose vanno bene».
Come avete affrontato questo momento nel quale i risultati non arrivavano? «Siamo stati bravi a rimanere concentrati e a lavorare senza sbracare anche nella serie negativa. La ricetta è questa anche ora, restare concentrati e continuare a lavorare».
Adesso trasferta a Varese per svoltare definitivamente. «È quello che vogliamo. Servirà una partita solida difensivamente per 40 minuti. In attacco dovremo muovere la palla e cercare di rubare qualche canestro in contropiede. Sarà un'altra gara in volata».
La ritrovata salute di Pittman vi dà una bella spinta? «L'infortunio gli ha tolto ritmo, ora sta tornando al 100% e si vede. Dobbiamo servirlo nel miglior modo, vicino a canestro e in movimento perché anche lui fa fatica ad attaccare da fermo venendo raddoppiato».