Non conta tanto far conto su quale sia stata la formazione di Milano di ieri, ovvero la seconda, la terza o la quarta. Diciamo che Messina ha concesso tanto (Baldasso e Alviti al top dei minuti giocati) sapendo che avrebbe avuto paracadute dietro, e che la Fortitudo di oggi non è roba che possa intaccare l'Olimpia, nemmeno in versione B. Troppo corta e limitata in un attacco dove chi non poteva ci ha provato (tra Borra e Groselle 40', virgola e 0/8), chi ci ha provato poi si è piantato (Benzing) e chi doveva nemmeno si è messo in gioco. E allora, con il solo Frazier, oltre non si va. Il problema è che a continuare a dire non sono queste le partite che la Fortitudo deve vincere poi ci si chiederà quali dovranno essere: per recuperare terreno un qualche scalpo andrà preso, a meno di non voler scendere di categoria per iniziare a vincerne qualcuna.

Di fatto, ad ogni modo, nemmeno una brutta prova, contenendo il divario a rimbalzo e non concedendo il solito centello. Poi come detto, è stato gatto con il topo e Milano aveva mezza squadra ferma, mentre di qua ormai siamo alla conta prima di andare in campo. E se i continui acciacchi di Feldeine fanno pensare che forse Langford chissà, quelli di Totè sono ancora più gravi considerando che attorno, in area, non c'è nulla. Borra ne ha voglia, ma se a 31 anni è ai primi minuti di serie A1 ci sarà un motivo, Charalampopoulos è talmente nè carne nè pesce da chiedersi cosa si sia visto in lui, e Groselle va bene giocare sul dolore, ma può una squadra in queste condizioni permettersi un centro USA che nelle ultime 4 ha giocato 56' complessivi segnando 4, dicasi quattro, punti? Infine tutto il resto: Durham che non sarebbe male se le carenze altrui non lo costringessero a provarci anche in proprio, Benzing che una volta disinnescato è pressochè inservibile, e Aradori che non è e non sarà mai il leader che si prende la squadra sulle spalle, anzi. Alla prossima.

Più su - 65% da 2 e 50% da 3 finora per Frazier. Andate a vedere le percentuali degli altri americani in stagione, e capirete che è una roba quasi incredibile. Poi la verve di Procida, che forse meriterebbe qualche responsabilità in più e crescite in gerarchia.

Spalle al muro - Già detto prima: Aradori ha chiuso una partitaccia con due perse e un antisportivo, e forse è da capire che renderebbe meglio come secondo violino offensivo che non come prima punta dichiarata. Ma è anche vero che sotto canestro nessuno apre spazi: 11 cesti segnati da 2, di cui 6 infilati da Frazier. Tradotto: in area Fortitudo Milano non aveva nemmeno bisogno di difendere, perchè di pericoli non ne sono proprio, proprio, arrivati.

 

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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