Coach Gianmarco Pozzecco è stato intervistato dal Resto del Carlino.
Un estratto delle sue parole.

Sono ampiamente soddisfatto, anche perché cinque mesi fa vivevo quasi da pensionato ed ero scettico che ci fosse ancora qualcuno che potesse considerarmi una persona psicologicamente in grado di sostenere degli allenamenti o concludere una partita senza essere espulso. Oggi, invece, mi ritrovo ad aver vissuto una stagione indimenticabile e non solo per me, dato che i tifosi dopo gara 7 ci hanno accolto a Sassari come accolsero la Dinamo di Meo Sacchetti.

Il ritorno di Ettore Messina? La cosa mi ha un po' infastidito perché Ettore non mi ha chiesto il permesso di tornare nel mio campionato. Ovviamente sono ironico e questa è una battuta. Sono molto contento perché è un personaggio planetario nel mondo della pallacanestro con cui ho un ottimo rapporto. Darà un lustro importante al nostro movimento insieme al ritomo della Fortitudo e di Treviso in serie A e al fatto che la Virtus farà una squadra molto forte. L'anno prossimo sarà molto più difficile andare in finale.

Mai avuti ripensamenti per aver lasciato la Effe? Spessissimo. Quando ho deciso di non rimanere non avevo nulla in mano, ma non mi sono mai pentito. Allora feci la scelta giusta perché non avrei potuto fare diversamente, anche se è stato un sacrifìcio forte. La mia ragazza dice sempre che quando ti comporti bene verrai ripagato con il bene. È vero che durante quel periodo pensavo che il bene fosse andato in ferie, ma ancora una volta ha avuto ragione lei.

Il derby Virtus-Fortitudo? Sarà comunque la partita dell'anno. Se vendessero un decoder per vedere le partite future lo acquisterei solo per vedere questo incontro. La Effe farà una buona squadra e già mi immagino il clima che il suo pubblico creerà sapendo che sulla carta la Virtus sarà più forte. Lo stesso dicasi per i tifosi della V nera. E una partita che mancava da tanto tempo in serie A e farà parlare di sé oltre i normali confini della pallacanestro.

(foto Fortitudo - Fabio Pozzati)

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