(foto Virtus Pallacanestro Bologna)
(foto Virtus Pallacanestro Bologna)

Volendo trovare qualcosa da salvare dalla partita di ieri - e di cose ce ne sarebbero - si può parlare del secondo tempo orgoglioso della Virtus, che ha rimesso in piedi una partita che sembrava compromessa, e se l’è giocata all’ultimo tiro. Come a Lione, ma esattamente come a Lione alla fine la vittoria se la sono presa gli altri, in questo caso lo Zalgiris Kaunas di coach Trinchieri (davvero ottimamente organizzato) mentre la gestione del finale della Segafredo è stata un po’ confusionaria, e ancora una volta è stato Cordinier a fare una scelta affrettata nell’ultima azione.

Inoltre, sostanzialmente giubilato Zizic, si è visto che i quintetti con Diouf in campo esprimono un buon livello di grinta e difesa, e si registrano passi in avanti da parte di Clyburn, ancora ondivago ma in miglioramento.

Poi c’è il rovescio della medaglia: intanto, dopo tre giornate, la Segafredo è l’unica squadra di Eurolega senza vittorie. Inoltre, gli enormi problemi sotto canestro continuano, anche ieri si è  andati sotto a rimbalzo contro una squadra con lunghi “normali”. Senza l’atteso intervento sul mercato il sorprendente Diouf è ormai diventato il centro titolare, mentre Zizic e il suo contrattone sono stati relegati a pochi minuti, peraltro molto difficili. Andando avanti, i nuovi fanno davvero fatica. Grazulis è (comprensibilmente) molto lontano dalla condizione ideale, mentre Morgan e Tucker giocano scampoli di partita, e finora in Eurolega hanno combinato per 48’ totali.

Insomma, i nuovi acquisti finora - Diouf a parte - non stanno brillando, e non paiono nemmeno di godere di troppa fiducia da parte di coach Banchi. E contemporaneamente alcuni dei veterani, Hackett in particolare, stanno facendo davvero fatica.

Insomma, la situazione - almeno a livello europeo - non pare semplice. Che sei dei sette nuovi acquisti bianconeri fossero esordienti in Eurolega si sapeva: avrebbero bisogno di tempo e minuti, anche solo per capire se sono di questo livello oppure no. Ma la competizione non fa sconti e di tempo non ce n’è, e dopo le prossime tre trasferte in quattro partite (Monaco, Partizan e Milano, con in mezzo il Bayern in casa), sulla carta molto complesse, la Virtus rischia di trovarsi a fine ottobre - quando ci sarà l'assemblea dei soci che dovrà chiudere il bilancio e nominare il nuovo (o vecchio) CDA - con una situazione di classifica già gravemente compromessa. 

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