(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Con una classifica che rimane una incognita - e ci mancherebbe anche che dopo 8 giornate ci fossero già sentenze - ma con un 4-4 che al netto dei mille alibi non è forse quello che ci si aspettava, si torna in campo, in casa, per vedere di tenere almeno il servizio in attesa di tempi migliori per quel che riguarda le uscite dal Paladozza. Una Fortitudo che a Rieti ha giocato una partita simile a quella dei playoff qualche mese fa, con punteggio praticamente uguale (sempre 60 fatti, ma beccandone 3, solo 3, di più) ma, appunto, esito diverso.

Se quando si vince è giusto evidenziare le cose che vanno bene, dopo le sconfitte è logico fare il contrario. A questa Effe mancano rimbalzi e leadership, roba che si sperava arrivasse da Gabriel e invece finora cicca: -3 a rimbalzo rispetto alle medie di Ogden, e un atteggiamento in attacco del tipo se la palla mi arriva bene, altrimenti fate voi. Non menefreghista, sia chiaro: piuttosto, da gregario. Non quello che ci si aspettava, ok? Poi, i troppi alti e bassi della panca: Panni in difficoltà, Battistini disperso, Sabatini troppo d'assalto quando magari servirebbe calma, Cusin scassato eccetera. Vedremo Menalo, e intanto si aspetta di capire quali siano le condizioni di Aradori ma, soprattutto, di Fantinelli. L'assenza del capitano, domenica, andrà scongiurata.

Torino, quindi. Non voglio rivedere quelle facce da culo che avevano i miei dopo un minuto , e già abbiamo capito che il coach è molto indulgente per quanto stia capitando (3 vinte e 6 perse), ma che non è rimasto molto contento su come sia iniziata la gara di mercoledì, terminata non bene. Si sarà capito che si parla di Matteo Boniciolli, che non tornava al Paladozza da ex dai tempi del derby di Vukcevic e, comunque, mai dopo la sua seconda esperienza sulla panca Fortitudo. Torino ha avuto un calendario difficile, specie in casa: Verona, Udine, Rimini e Forlì le sconfitte che hanno agitato un po' l'ambiente piemontese. 18 punti e il 40% da 3 per l'ala Taylor, 15+9 per il lungo Ajayi - dovrebbero proibire l'accesso a nomi così a rischio errore - e poi una pattuglia di italiani dove tutti dovranno aumentare un po' il proprio rendimento. Ex storico è Montano, che nel frattempo ha compiuto 32 anni e la cosa ci fa sentire molto, molto vecchi: 7 scarsi di media per lui. L'altro passato da 'ste parti è Landi, 6+4.

Si gioca domenica, ore 18, diretta LNP e Radio San Luchino.

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