E' tutta da capire la situazione pubblico nei palasport dopo i decreti emanati ieri dal Governo, che hanno prorogato lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. In attesa del nuovo DPCM che arriverà dopo il 15 ottobre, è stata prorogata di una settimana la validità di quello che scadeva ieri, e inoltre, nel Decreto Legge firmato ieri - oltre alla parziale modifica della normativa sulle mascherine - è stato limitato il potere d'azione delle regioni. Come si legge in Gazzetta Ufficiale, infatti, 2. Al decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 1, comma 16, le parole «, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte ai sensi del medesimo articolo 2» sono sostituite dalle seguenti: «restrittive rispetto a quelle disposte ai sensi del medesimo articolo 2, ovvero, nei soli casi e nel rispetto dei criteri previsti dai citati decreti e d'intesa con il Ministro della salute, anche ampliative»;

In sostanza, a oggi restano validi i numeri previsti dalla normativa statale (1000 spettatori all'aperto e 200 al chiuso, indipendentemente dalla capienza dell'impianto), ma la regioni non potranno più fare ordinanze per aumentarli, salvo specifici accordi col Ministero della Salute, che però al momento è il dicastero che più si oppone a qualsiasi tipo di apertura.

Da capire anche cosa succederà in questa settimana "di transizione" fino al 15 ottobre: alcune ordinanze (Veneto e Friuli) sono ancora valide, e le società hanno aperto la prevendita per le gare di domenica. In Emilia-Romagna invece il presidente Bonaccini - che continua a dialogare col Governo sperando in ulteriori aperture - ha emesso ieri un'ordinanza specifica per Virtus-Kuban, la n. 184. Per avere il pubblico nelle due gare bolognesi del weekend (Virtus-Cremona e Fortitudo-Trento) e per quelle di Supercoppa di A2, ne servirà quindi una supplementare, ammesso che con l'attuale quadro normativo sia possibile emetterla.

In ogni caso il dialogo tra Regioni e Governo sul tema continua. Nei prossimi giorni si capirà se - come ipotizza Superbasket - ci siano i margini per una soluzione condivisa, magari per una percentuale inferiore a quel 25% visto con buoni risultati e zero rischi in Emilia-Romagna.

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