GLI EX BRUNAMONTI, BONAMICO E BINELLI: CI CREDIAMO, MA GUAI A DIRE "SIAMO LA VIRTUS"
Luca Muleo - su Stadio - ha intervistato alcuni ex storici giocatori bianconeri sul momento difficile per delle Vu Nere.
Ecco le loro parole:
Roberto Brunamonti: Il momento negativo? Va vìssuto, intensamente e positivamente. Come tutte le cose della vita. E' normale per una società con tanti anni, che deve essere orgogliosa anche dei suoi acciacchi. Perché l'importante è esseeci, viverle certe cose. Poi, gioie e dolori sì alternano nella storia di una società. E superare questi ultimi significa prepararsi a nuove soddisfazioni. Spero vada tutto bene, c'è da stringere i denti. La situazione non è facile però i presupposti per salvarsi ci sono. Chiaro che battere Pistoia, prima del decisivo match contro Torino, sarebbe importantissimo.
Ormai non è più una questione di gioco, bisogna vincere, questa è la sostanza. L'innesto di Collins ha dato sicuramente maggiori possibilità alla squadra e all'allenatore una carta in più per variare il suo menu e respirare finalmente dopo l'assenza di Ray.
Un errore da non commettere? Dire "siamo la Virtus sarebbe sbagliatissimo". Non c'è nome che tenga in questi casi, esiste solo essere uniti e vincere più partite possibili. Agli altri frega niente di chi sei, vedono solo un avversario da battere.
Niente derby con Esposito? Oggi vedo un allenatore bravo, in una piazza importante. Un signor allenatore.
Con Torino mi piacerebbe essere fisicamente presente.
Marco Bonamico: Con Torino verrò scuramente, è troppo importante. Viene anche Roberto? La sentiamo troppo, c'è incredulità a vivere in questa situazione. Faccio solo il tifoso, non do giudizi su chi lavora e si impegna ogni giorno, mi auguro di poter gioire alla fine. Non è un delitto dover giocare per non retrocedere, l'importante è farlo con determinazione. E sono certo che non mancherà in campo nelle prossime quattro finali. Perché La retrocessione è un pensiero che sì rifiuta, non siamo nemmeno in grado di visualizzarlo.
Il pensiero è più ampio? A me dispiace in generale perle condizioni in cui versa il basket italiano. Ci sono tante piazze storiche in ballo per non retrocedere, e alla fine a una toccherà. Sarà un dispiacere in ogni caso. Egoisticamente però spero proprio non sia la Virtus.
Una stagione fin qui maledetta? Di facile quest'anno evidentemente non deve esserci nulla. Per fortuna gli italiani stanno facendo ben e in questo finale, è un motivo ulteriore di fiducia.
La ricetta è sempre la solita? Ora non bisogna fermarsi qui, si deve combattere. Una o due vittorie? Sono convinto che si possa vincere anche in trasferta, come è già successo a Sassari. Poi certo, sarà la gara con Torino a decidere tutto.
Gus Binelli: Dispiace tanta vedere la Virtus in questa situazione. Adesso non si può far altro che chiudersi in palestra e guardarsi in faccia, per dare il massimo. E' l'unica maniera. Sembra una banalità, ma ogni partita sarà veramente una finale. Percentuali? E' difficile farle, perché ci sono tante squadre in lotta e mille variabili. Dipende tutto dall'approccio è stata una stagione difficile, con errori che si possono commettere quando non hai budget a livello delle prime, e anche la sfortuna. Io ci credo e guardo a un futuro migliore, questa società merita di stare in un altro posto della classifica. Dall'ottavo in su.