Alex Finelli è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Nel 2010 ci fu una cornice di pubblico pazzesca, da Serie A, la curva piena di tifosi bolognesi tanto che sembrava di giocare in casa, un clima clamoroso. Era la finale del campionato di A Dilettanti, ma la gara fu seguitissima in tutta Italia. Sul tiro di Malaventura ho pensato che fossimo in A2, poi le cose sono andate come sappiamo per la gestione di Sacrati. Io aspettai le decisioni del Consiglio Federale e non presi in considerazione alcuna proposta professionale. Ero troppo ottimista considerati i buchi, ma anche troppo dedito alla causa biancoblù. Per questo rimasi senza squadra alcuni mesi, prima di accasarmi a Reggio Emilia in A2.
Forlì in questo momento ha qualcosa di più a livello di risultati e forse di completezza del roster, ma la Fortitudo è in crescita. Negli esterni i biancoblù reggono il confronto con i romagnoli, che tuttavia sono più competitivi nel settore lunghi, soprattutto per la presenza di Adrian, un elemento duttile che ha giocato in Serie A con Brindisi. Forlì è stata costruita per tempo in estate e, non a caso, ha oggi un roster più equilibrato di quello della Kigili.
In una gara molto tattica incideranno le scelte degli allenatori e la consistenza dei lunghi della Effe dentro l'area. Riuscire ad impattare sia in attacco, sia in difesa il peso specifico di Forlì sotto canestro sarà decisivo.
Mal di trasferta? Non credo sia un problema della Fortitudo. In questa A2 vincere in trasferta è sempre diffcile e nelle cinque sconfitte esterne la Kigili ha perso su campi molto insidiosi come Cento, Udine e Cividale e su quelli di formazioni di media classifica come Mantova e Ferrara. Domenica a Forlì potrà giocare con meno pressione, che sarà tutta sui padroni di casa"

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