Gennaio – Dopo una prima parte di campionato quasi idilliaca – almeno sul campo – in casa F iniziano i problemi: il lodo Bizzozi, e gli stipendi che, fin qui puntuali, diventano una incognita nelle tasche e nelle teste dei giocatori. Finelli fatica a tenere la concentrazione del gruppo, ma dopo un KO a Verona le vittorie tornano ad arrivare. Intanto il Comune lancia l’ennesimo ultimatum per la questione Paladozza. Non ci fa caso nessuno, se non altro Bizzozi viene pagato e si può far mercato: arriva Marko Micevic.

Febbraio – Continuano a fioccare lodi, con Papadopoulos e Strawberry che si accodano, mentre lamentele arrivano da fornitori e settori giovanili. Sacrati non se ne cura, e intanto firma la sponsorizzazione di Federico Moccia, lo scrittore. “Amori” le nuove maglie, ma di aiuti concreti e denari se ne vedono pochi. La squadra continua a vincere, ma dopo l’ennesimo ritardo sugli stipendi comunica ufficialmente che, insomma, la pazienza è finita.

Marzo – Sacrati promette gli stipendi entro fine mese, ma i rinvii continui sono un tarlo nelle menti della truppa, che si fa asfaltare in casa da Forlì e perde a Omegna, rinunciando del tutto al primo posto in regular season. I giocatori non sanno se allenarsi o no, e la partenza per le finali di Coppa Italia a Foligno è quasi una comica: il pullman aspetta fuori dal Paladozza senza sapere se accendere i motori o meno, poi Sacrati offre garanzie e la squadra si mette in viaggio. Nel frattempo, continuano gli scambi di lettere con il Comune per la questione mutuo: si abbaia tanto, nessuno morde.

Aprile – Sembra una scampagnata di giocatori insoddisfatti, ma battendo Ferentino e Forlì si porta a casa la Coppa Italia. Piccola gioia, mentre finalmente arrivano gli stipendi di gennaio e febbraio. In campionato si chiude al secondo posto la regular season, e quarti di finale con Castelletto Ticino. Intanto, continuano le bizze tra Comune e Sacrati: si va verso l’arbitrato, ma intanto Gil passa indenne qualsiasi ultimatum che gli viene imposto.

Maggio – Eliminata Castelletto e ritirata la maglia di Baron Schull, la squadra continua la sua strada playoff facendo 2-0 nell’infuocato derby con il sorprendente Gira Ozzano e poi 3-1 nella semifinale con San Severo, uscendo euforica dall’incredibile accoglienza ricevuta in Puglia. Solite scaramucce societarie altrove (anche se Sacrati assicura che tutto va benissimo), ma la squadra arriva dove voleva arrivare, ovvero giocarsi la promozione con l’avversaria di tutto l’anno, Forlì.

Giugno - Sacrati si autodefinisce “portafortuna”, e in fin dei conti la squadra, contro Forlì, gioca una finale eroica uscendone vincente all’ultimo canestro, siglato da Malaventura nello spareggio. Eppure, mentre il pubblico festeggia, il patron non viene descritto poi così felice: ora inizia la lotta contro il tempo per essere in pari con l’iscrizione alla LegaDue, ma già riuscire a portare la domanda in viale Masini (non distantissima da piazza Azzarita) è una impresa, con il dirigente Renato Nicolai costretto a “bucare” semafori per arrivare in tempo. Tutto sarà inutile, e non sarà una sorpresa per nessuno.

Luglio – La Comtec come previsto boccia la Fortitudo, che nulla fa in seguito per rimettersi in pari: mentre altrove Sacrati scopre di avere beghe giudiziarie, a Bologna si fanno assemblee dei tifosi per prepararsi al futuro. Nasce l’associazione “Per amore solo per amore”, e inizia una colletta che, nel frattempo, si vede sfilare di dosso l’iscrizione a qualsiasi campionato. La Fip spedisce Sacrati in Prima Divisione ma non lo radia: ucciso il tifo ma tenuto in vita il colpevole, le conseguenze saranno drammatiche, sportivamente parlando.

Agosto – Sacrati di mollare non ne vuol sapere, mentre la Casa Madre inizia una operazione con Giulio Romagnoli, patron di Budrio: le parti si avvicinano sempre di più, fino al matrimonio che però non ottiene il placet della Fossa. Con Sacrati ancora in piedi, la “Fortibudrio” (così la chiamano i detrattori) non avrebbe motivi per essere seguita. Se non altro, si prova a far mercato, con il gruppo storico di Budrio che viene raggiunto da Lamma, Politi e Carretta.

Settembre – La Fossa ufficializza il suo no a Romagnoli, che intanto da Sacrati ottiene l’uso del marchio e la possibilità di giocare al Paladozza. La squadra, che intanto trova lo sponsor Conad, viene eliminata dalla Coppa Italia, ma esordisce in campionato, a Cavriago, con una vittoria: si apre poi la campagna abbonamenti, risponderanno in circa 1500.

Ottobre – Fabrizio Pungetti fa gli onori di casa per la prima casalinga con Corno, ma da qui in poi si fa fatica a scollinare oltre le duemila presenze. La squadra inizia bene il campionato, ma dopo tre vittorie si perde al Paladozza con Marostica: davanti al proprio pubblico saranno sempre problemi. E Sacrati? Pignoramenti su pignoramenti, inutilmente dirottati al prete della Furla. Ma nessuno che lo schioda dalla sua Fortitudo Pallacanestro, rimasta con le giovanili e con l’affiliazione 103.

Novembre – La squadra fatica, con ko casalinghi che rendono vani i buoni risultati in trasferta. Si fermano per infortunio Lamma e Carretta, e giocare alcune partite a San Lazzaro per Paladozza occupato non aiuta la gente, già sperduta, a identificarsi con la creatura. Dalla società si continua con il profilo basso, ma non tutti recepiscono.

Dicembre – Viene firmato Federico Zambrini, ma si fatica a decollare: sconfitta a Santarcangelo e in casa con Bassano, il 2010 si chiude con un centro classifica che non scalda i cuori, in attesa di un 2011 che non potrà permettersi di non essere migliore.
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