QUEL CHE RESTA DI BASKET CITY AL MARE
Mare, profumo di mare. Gli veniva sempre un po’ di magone, dopo Ferragosto, quando la stagione si portava verso la sirena finale, i Righeira gli tornavano in mente con i loro la-languidi bri-brividi come il ghiaccio brrruciano quando stai con me!, e le giornate iniziavano ad accorciarsi. Come sempre, il suo scollinar l’estate era il giorno del raduno Virtus, ovvero l’inizio ufficiale della stagione: ci si poteva ancora rotolar nella sabbia – per quale motivo, poi – e pedalar di pedalò, magari convinto come negli anni ’80 che bastassero due rullate di quei mostruosi oggetti per intortar una qualche pulzella d’Oltralpe. Ma gli sembrava ingeneroso, dato che i suoi idoli stavano già lavorando e sudando per farlo divertire durante la stagione. Un’estate strana, pensava: inizialmente battibeccava con il solito fortitudino, poi questo era sparito, poi ne erano apparsi vari che si attribuivano il diritto di farlo. E anche quel giorno stava capitando la stessa cosa: buffo, si diceva, non c’è nemmeno bisogno che sia io, ad infamarli. Ci pensano da soli.
Vado anch’io - C’eri al Benassi lunedì? Beh, io ne sono uscito convinto. Insomma, ha ragione Romagnoli: qui ci si lamenta se nessuno fa niente, poi uno si muove, o almeno ci prova, e saltano fuori critiche, accuse di essere uno speculatore, chissà cosa c’è dietro, eccetera. Ma santo cielo, abbiamo passato Martinelli, abbiamo passato Sacrati, a questo punto io darei ascolto anche ad Hannibal Lecter o a Jack lo squartatore: peggio non possono essere.
No io no - Io non ne voglio sapere, e continuo a restare della mia idea. E’ questione di coerenza, accidenti: va bene tutto, ma non puoi prendere una squadra, metterci una maglia diversa, dire che non si chiama più Budrio ma Fortitudo, e tutto diventa perfetto. E’ dieci anni che diamo del Castelmaggiore ai bavosi, e ora cosa facciamo, seguiamo la loro strada? No, non ci penso nemmeno, e che non mi vengano a fare delle storie sul cuore, sui dieci leoni, sulla presenza di Lamma e di Seragnoli. A me sembra un ibrido, specie adesso che la 103 è ancora viva. Sta male, ma è ancora viva. E allora cosa facciamo, giochiamo mentre magari di là cambia qualcosa? Facciamo il derby a livello giovanile? Fortibudrio contro Fortitudo? Ma è credibile?
Vado anch’io - Sai benissimo che questo non potrà capitare. Di là non si transa niente, servono delle sbadilate di euri anche solo per avvicinarsi ai settori giovanili, figurati per andare a mettere il naso nei debitoni della prima squadra. Siamo sfigati, perché quello là continua a stare a galla e a non permettere di ripartire senza scrupoli. E’ questo che pensi, vero? Io non ho certezze, ma non posso pensare che anche questa sia una mossa campata per aria o con qualcuno che ci guadagna: ripeto, magari Romagnoli avrà il suo tornaconto, perché non negarglielo, ma se intanto fa qualcosa di buono, dove sta il problema? O siamo ancora convinti che questo sia un mondo di Emiri appassionati che lo fanno solo perché hanno le tasche piene e non sanno dove mettere l’argent de poche di troppo?
No io no - A me piace la pallacanestro, a me piace l’idea dello sport come qualcosa per cui lottare, sudare, avere cuori che palpitano. Io non posso credere che basti così poco per fare un salto e fare finta di niente: e la coerenza? Ditemi che questa nuova realtà E’ la Fortitudo, e non PRENDE IL NOME DI Fortitudo, allora ci ripenserò. Per adesso, io me ne sto fuori: non me lo ordina il medico di andare al Palasport, magari mi riscopro cinefilo.
Vado anch’io - Certo, poi cosa fai, l’anno prossimo quando magari riusciremo a riprendere anche il nome e tutto sarà in regola come vuoi tu, tu rientri e facendo finta di niente torni a tifare? Saranno quelli del 2011-12 canoni diversi da quelli di quest’anno? Sarà la stessa cosa, tu avrai perso un anno, e magari con questa specie di boicottaggio, o semplicemente di tua scelta personale, avrai reso più complicato il lavoro di chi ora sta cercando di riportarci su. Dai, a Firenze si sono fatti un anno di Florentia Viola, e nessuno è andato da Della Valle a dargli dello speculatore, del oh ma ci prendi per il culo?. Oggi le cose vanno così, prendere o lasciare.
No io no - Io lascio. La mia Fortitudo è un’altra cosa, non un attaccare un’aquila su un’altra maglia.
Lui si divertiva, poi pensava che alla fine era solo una ruota che girava. Si poneva solo un dubbio: prima si parlava di Bologna come Basket City. Ora, tra Castelmaggiore, Ozzano e Budrio, si sarebbe dovuto parlare di Basket County?