Chris Roberts è stato intervistato da Enrico Schiavina sul Corriere di Bologna.
Ecco le sue parole:
In tre settimane di amichevoli con la Fortitudo, Chris Roberts non ha quasi sbagliato una partita. Le prove migliori contro le squadre più forti: 21 punti con Brindisi, 18 con Milano, 16 col Galatasaray, 20 con Princeton. Meno bene contro avversarie di livello inferiore. Cerco di farmi sempre trovare sempre pronto, giocare con i più forti è stimolante, e si impara di più. Non guardo mai al mio tabellino, ma mi hanno preso per segnare e io cerco di segnare. In campo però posso fare tante cose.

È tornato a Caserta, dove era iniziata la sua carriera europea. Tre anni fa ero molto giovane e non sapevo nulla dell'Europa. Ho fatto un po' fatica ad adattarmi, ma Caserta è stata un'esperienza molto utile. È stato bello tornarci, ho ringraziato per la chance Protagonista che mi hanno dato.

L'inizio della prestagione era stato duro. Ma in prestagione non si guarda ai risultati, solo ai miglioramenti. Specie se giochi contro squadre di livello superiore. L'importante è vincere in aprile, in maggio, non adesso. Perché l'obiettivo che tutti abbiamo in testa è vincere il campionato.

Così però vi mettete molta pressione addosso. È un problema che secondo me non esiste. Io non sento alcun tipo di pressione. È una stagione durissima, vince una sola squadra tra 32, e ce ne sono tante forti. Ma tutti noi giochiamo per lo stesso motivo: vincere sempre. Perché mirare in basso? Lavoriamo, prepariamoci, e poi proviamoci.

C'è il derby, ne parlano tutti, ma è tra tre mesi. È vero, è molto strano. Però è eccitante sentire i tifosi che ci pensano già. Non mi ero mai trovato in una situazione del genere, tutte le squadre in cui ho giocato avevano una o più rivali, ma non una rivalità così precisa e radicata, e nella stessa città. Sono molto curioso di vedere come andrà a finire. Poi è una sfida con Alessandro Ramagli, che mi ha allenato l'anno scorso.

Conosce anche Michael Umeh, il suo pari ruolo alla Virtus? No, non lo conosco.

Curioso, sarete avversari diretti, siete tutti e due ex giocatori di Ramagli e tutti e due siete texani. Non lo sapevo. Io sono di Fort Worth, nella parte centro-nord dello stato. Ora però passo nove/dieci mesi l'anno in Europa.

In estate però fa molte cose, a casa. Si, l'estate per me è un periodo molto intenso. Mi alleno parecchio individualmente, ma sono anche molto attivo per la mia comunità. Lavoro per la chiesa locale, facciamo campi estivi, e programmi di aiuto ai bambini e a chi nella vita non ha avuto la fortuna che ho avuto io.

Però ha fatto parecchia gavetta, ha dovuto farsi largo nelle minori. Ho 28 anni e sono contento. Non vengo da un grande college, non sono riuscito ad andare nella NBA, poi si è aperta la possibilità dell'Europa che mi ha cambiato la vita. Mi sento benedetto. Anche se a casa mia ben pochi hanno un'idea dell'Europa, non sanno nulla del basket che non sia NBA.

A Bologna è sempre solo? Per il momento si, ma verrà la mia fidanzata. Vengo da una famiglia numerosa e molto unita, più avanti verrà a Bologna anche mia nonna, a cui sono molto legato, ma non mia madre perché ha paura di volare.

Che stagione sarà? Dura da subito, tutte le avversarie vorranno batterci perché siamo la favorita sulla carta.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Eternedile Bologna)

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