La partita della vita, atto secondo. Dopo aver fallito il primo tentativo a Pistoia - ed essere stata graziata dagli altri risultati - la Virtus ci riprova a Cantù in uno scontro diretto di importanza capitale: chi vince fa un passo in avanti gigantesco verso la salvezza, chi perde affonda ancora di più, e dovrà guardare con ansia al risultato di Torino, dove la squadra di coach Vitucci riceve una Brindisi già salva, che però può ancora arrivare ai playoff.

Vincere al Pianella, quindi. Campo storico e difficile, ma che quest’anno è già stato espugnato sei volte. Cantù non sta meglio della Virtus. Partita con un progetto di minima e ambizioni di salvezza, la squadra brianzola è stata totalmente rivoluzionata dall’arrivo di patron Gerasimenko, che ha portato tanti soldi ma anche tantissime ingerenze. Sono cambiati tutti i giocatori possibili e immaginabili (con Hasbrouck ceduto alla Virtus), e altri ne sarebbero cambiati se non ci fosse il limite di 16 tesseramenti. E’ cambiato il coach, da Corbani a Bazarevich, e anche qui se Charlie Recalcati fosse stato tesserabile sarebbe cambiato ancora. Insomma, una vera e propria roulette russa che non ha portato i risultati sperati, anzi. Adesso ci sono quattro sconfitte consecutive e tanta paura, e proprio per questo domenica il clima sarà infuocato e caldissimo.

L’importanza della posta in palio è quindi gigantesca, e nel caso qualcuno non l’avesse capito ci ha pensato Alberto Bucci a ricordarlo. In settimana l’ex coach bianconero ha detto le cose giuste e fatto le cose giuste, mettendo tutti - a partire da giocatori e staff tecnico, con anche un velato accenno alla proprietà - davanti alle proprie responsabilità. Si è comportato - insomma - da vero presidente.
E ieri un altro messaggio molto forte l’hanno mandato i Forever Boys con un comunicato duro, che però dice semplicemente la verità, ovvero che la Virtus sta affondando nell’indifferenza e nell’immobilismo generale. E si sono chiesti anche chi c’è a metterci la faccia? Chi c’è a prendersi le responsabilità di averci condotto dove siamo? Da parte dalla Fondazione - infatti - da un po’ di tempo c’è solo silenzio.

I messaggi sono stati inviati, ora bisognerà vedere come saranno recepiti. Intanto ce la si gioca in trasferta, con Gaddy ancora non al 100%.
La Virtus di trasferte ne ha vinta solo una in stagione, e appena quattro nelle ultime due. I presupposti non sono buoni, quindi. Ma la vittoria di Sassari è lì a dimostrare che vincere si può, se si gioca in un certo modo. E con un atteggiamento ben diverso da quello visto a Pistoia, come sottolineato da Alberto Bucci. E’ la partita della vita, bisogna affrontarla come tale, e a coach Valli il compito di motivare i suoi nel modo giusto e di gestire la partita in un clima che non sarà facile. All’andata vinse la Virtus di 8 punti, ma non basta difendere la differenza canestri. Servono i due punti.

Al Pianella si gioca domenica alle 18.15, con diretta TRC, Radio Bruno e Radio Bologna Uno.

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