(foto Virtus Segafredo Bologna)
(foto Virtus Segafredo Bologna)

Che qualcosa sia cambiato in Virtus è sotto gli occhi di tutti, si diceva un paio di giorni fa. E dopo la vittoria con Scafati - la seconda larga in quarantotto ore - non si può che ribadire il concetto. 

Difesa di alto livello, ottima divisione dei minutaggi (Pajola unico oltre i 25’) e partita messa in ghiaccio nel secondo tempo senza particolari problemi, arrivando anche a +30.

L’avversario - Scafati senza Cinciarini - forse non era dei più probanti, ma nel processo di ricostruzione dell’identità di squadra vittorie come queste servono parecchio. 

Inoltre, è stata centrata la qualificazione matematica alla Final Eight di Coppa Italia. A Torino, dal 12 al 16 febbraio, la Segafredo ci sarà, e avrà l’occasione di provare a vincere quel trofeo che manca dal 2002, e che Massimo Zanetti vorrebbe tanto alzare. La Final Eight è una sorta di lotteria, in cui vince la squadra più in forma in quel weekend, che non necessariamente (anzi) è la squadra più forte alla fine. Ma per provare a vincere bisogna esserci, e la Virtus ci sarà. 

Insomma, in casa bianconera si può celebrare una fine del 2024 serena: viste le premesse di inizio stagione non era assolutamente scontato. Inoltre, Ivanovic pare aver rivitalizzato alcuni giocatori - Tucker su tutti - cosa molto importante per il prosieguo di una stagione lunghissima, che ripartirà il 3 gennaio con la difficilissima trasferta di Atene.

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